Cavazzo: stop al progetto EdiPower dell’ampliamento della centrale

Stop al progetto EdiPower sul Lago di Cavazzo: la società energetica ha rinunciato ad ampliare la centrale esistente di Somplago. Lo ha comunicato la societa’ alla Regione nei giorni scorsi ma la notizia e’ stata appresa soltanto oggi da parte dei comitati che si battono contro la realizzazione dell’opera e che per questo hanno organizzato una conferenza stampa. Gli stessi comitati chiedono ora alla Regione la promulgazione di una legge speciale a tutela dell’intera area del lago dei tre comuni.

Edipower rinuncia definitivamente al progetto di potenziamento della centrale sul lago. Il progetto non è più ritenuto strategico per la società, che non lo ha nemmeno confermato nel suo piano industriale. La notizia è contenuta nella lettera che Edipower spa ha inviato a ben otto ministeri, a Regione e Provincia, ai Comuni e a tutti gli organi competenti. Ma a rendere pubblica tale notizia non sono stati gli amministratori locali, bensì i rappresentanti dei comitati, riuniti ieri in conferenza stampa nella sede della Regione a Udine, che così cantavano vittoria. «I Comuni e gli amministratori locali – ha detto Franceschino Barazzutti dei comitati – prendano atto di avere sbagliato: quel parere positivo ha tenuto impegnati inutilmente ministeri e varie direzioni, uno spreco di soldi per un progetto che non era realizzabile perché fondato solo sulla differenza del costo dell’energia tra la notte e il giorno, oltre che rischioso per falde acquifere di cinque paesi». E ora i comitati fanno festa ma per loro l’impegno non è terminato: sia gli studi del “loro tecnico” Dino Franzil che dell’ingegner Garzon, coinvolto direttamente dai Comuni, prevedono infatti che in cento anni il grande bacino rischia l’interrimento per i fanghi che continuano a depositarsi nei suoi fondali e per questo ribattono la necessità di una condotta sotterranea che dalle turbine di Somplago riversino le acque sul Leale: «Se gli amministratori locali vogliono lasciare ai giovani una pozza di fango – hanno detto Dino Rabassi e Valter Stefanutti – lo dicano chiaro e tondo. Per quanto ci riguarda noi chiediamo che tutte le realtà, da Edipower alle autostrade, all’oleodotto Siot, si impegnino per rinaturalizzare il lago, e alla Regione chiediamo una legge speciale per il lago». Il 29 luglio i comitati si incontreranno con i gruppi consiliari regionali di M5S e Sel, ma chiederanno di essere ascoltati anche dagli altri gruppi consiliari.