Cercivento: il ruggito di Ale Pittin «Voglio tornare a volare»

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di Giancarlo Martina
Nel fine settimana a Lillehammer, in Norvegia, nella seconda tappa di Coppa del Mondo della combinata nordica, cominciata con le gare di Ruka in Finlandia, ritorna in pista anche Alessandro Pittin, il 26 enne campione di Cercivento, portacolori della Fiamme Gialle e atleta del gruppo degli sponsorizzati Red Bull. Al vincitore della storica medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Vancouver 2010, e vicecampione del mondo, abbiamo rivolto sette domande per focalizzare il momento. Soddisfatto del lavoro di preparazione effettuato? «Negli ultimi anni, e soprattutto la scorsa stagione, avevo fatto troppi salti brutti e qualcuno anche pericoloso e conseguentemente avevo perso la fiducia in me stesso. Tutto questo è stato difficile da superare e da sistemare: sono stato costretto, infatti, a ripartire praticamente dalle basi. Ho lavorato tantissimo sui trampolini piccoli per curare alcuni problemi tecnici che però non ho ancora colmato. Ho fatto il possibile e quindi posso essere soddisfatto della preparazione». Una curiosità. Quanti chilometri con gli skiroll e di corsa in montagna hai totalizzato e quanti salti dal trampolino ha effettuato nei mesi estivi? «Da maggio a ottobre ho fatto 330 salti, di cui 97 su trampolini da 90 metri mentre i restanti sui trampolini più piccoli. I chilometri fatti in allenamento invece sono difficili da determinare perché ci basiamo esclusivamente sul tempo: a fine ottobre mi ritrovo con poco più di 330 ore totali (solo allenamenti per la parte fondo), di cui il 20% corsa, il 25% bici e il 40% skiroll». La recente vittoria nel campionato italiano sul trampolino piccolo di Predazzo, ti ha dato una buona iniezione di fiducia? «La vittoria è il massimo che potessi fare anche se in realtà mi aspettavo molto di più soprattutto nella parte salto che rimane la mia grossa incognita. È un punto debole su cui bisogna continuare a lavorare. In gara non ho saltato bene e non mi sono affatto piaciuto quindi alla fine non posso considerarmi soddisfatto appieno». Sono proverbiali il tuo impegno e spirito di sacrificio, ma hai risolto i problemi tecnici, insistiamo, che ti condizionavano nei salti sul trampolino? Hai notato dei miglioramenti significativi? «L’obiettivo finale che ho in mente è ancora lontano però la strada che stiamo percorrendo è sicuramente quella giusta. Dalla scorsa stagione ci sono stati dei miglioramenti e anche rispetto all’estate i salti sono migliorati tecnicamente. I problemi non sono del tutto superati ma non manca molto». Sei soddisfatto dell’assistenza assicurata dalla Fisi? Quale è il clima in squadra? «Al termine della stagione 2013 mi sono ritrovato a svolgere un programma diverso dal resto della squadra e finora ho sempre avuto l’appoggio della federazione, anche nei momenti difficili. Anche quest’anno sono stato appoggiato nella mia scelta anche se arrivavo da una stagione molto deludente. Ero convinto, e lo sono ancora, che bisognasse tentare un lavoro diverso sul salto e avevo bisogno di tranquillità e pochi spostamenti per poter dare il massimo. Fondamentale è stato anche l’appoggio delle persone che mi sono vicine e Red Bull, il mio sponsor, che mi ha sempre sostenuto. Pian piano le cose cominciano a funzionare e spero di raccogliere qualche risultato già in questa stagione. Il clima in squadra è abbastanza buono, credo che a questo punto ci voglia solo un buon risultato, singolo o di squadra, per portare quella grinta in più che servirebbe a tutto il gruppo». I tuoi obiettivi per le prime gare al Nord? «La mia stagione inizierà con la tappa di Lillehammer, dove ci saranno anche due gare sul trampolino piccolo. L’obiettivo è quello di iniziare con il piede giusto cercando di finire tra i migliori 20, se dovesse arrivare un risultato migliore sarei davvero soddisfatto». Nel tuo programma c’è la partecipazione ai campionati mondiali? «Ovviamente, è l’appuntamento più importante della stagione e la preparazione spero mi porti ad arrivarci in perfetta forma. Nella gara sul trampolino piccolo difenderò l’argento mondiale di Falun e vorrei farlo nel migliore dei modi».