Chiopris Viscone: il Wwf insorge «No allo sghiaiamento degli alvei»

di ALESSANDRA CESCHIA

 Il rischio esondazioni lungo Natisone e Torre, minacciati dall’erosione, mobilita i sindaci dei comuni rivieraschi, che chiedono interventi urgenti alla Regione per eliminare il pericolo di piene, e il Wwf, che scende in campo per impedire operazioni di sghiaiamento. Un paio di giorni fa il vertice a Chiopris Viscone dove gli amministratori di 7 comuni, hanno chiesto all’assessore regionale alla protezione civile Luca Ciriani interventi a salvaguardia delle persone e degli immobili segnalando le situazioni di criticità che metterebbero in serio pericolo la abitazioni a Trivignano, San Vito al Torre, la zona dei casali Birri in comune di Manzano, a San Giovanni al Natisone, San Vito al Torre e Chiopris Viscone, dove esistono problemi di erosione.  Sono stati sollecitati un intervento straordinario risolutivo e uno urgente per scongiurare il raggiungimento degli argini in zona Fornaciate in comune di Trivignano con opere di sghiaiamento per agevolare il deflusso del Natisone. Il quella sede tutti i sindaci hanno concordato sulla necessità di abbassare l’attuale piano delle ghiaie in alveo per evitare l’erosione e il danneggiamento delle difese spondali. Interventi tempestivi sono stati auspicati anche per la zona di confluenza fra Torre e Natisone, in considerazione della pericolosità a Casali Birri, a Fornaciate e Modolets.
Immediata la presa di posizione del Wwf regionale che, attraverso il presidente Roberto Pizzutti, è intervenuto con una lettera indirizzata ai sindaci e alla Regione. «I “cumuli” non sono depositi recenti, ma quanto resta di un piano preesistente che si raccordava con le restanti aree golenali – si sostiene nel documento– . L’abbassamento dell’alveo è conseguenza di escavazioni e della presenza di dighe sull’Isonzo, che intrappolano le ghiaie. Quanto ai fenomeni di erosione laterale, si sono accentuati dopo il 2000, successivamente alle consistenti estrazioni di inerti. Un intervento corretto sarà teso a favorire la controllata divagazione laterale della corrente per allungare il letto del fiume e ridurne la pendenza – si osserva –. L’esatto contrario di quanto viene proposto con gli interventi di asportazione dei “cumuli” e di posa di pietrame di grosse dimensioni, che limita la possibilità di deviazione laterale. In tal caso, l’acqua viene costretta entro un ristretto ambito, come in uno scivolo, e guadagna velocità ed energia. Studiate movimentazioni di inerti possono essere utili, ma devono seguire un’accurata valutazione a scala di bacino imbrifero. Alla stessa scala vanno valutate opere di rinaturalizzazione delle sponde; ancora una volta l’esatto contrario di quanto vien fatto, con ricognizioni limitate a ristrette zone ove più comoda e redditizia è l’estrazione di inerti».
«Da 15 anni chiediamo interventi – replica il sindaco di Chiopris Viscone Carlo Schiff – l’innalzamento del piano delle ghiaie ha provocato nel tempo erosioni che minacciano le sinistra idraulica del Natisone e la destra idraulica del Torre, nell’alveo non vi possono essere isolotti o alberi. Sono disposto a cercare un percorso condivisibile con il Wwf, fermo restando che l’obiettivo principale è e deve rimanere la salvaguardia delle persone e degli immobili».