Cividale: la gubana rivendica il marchio


La gubana è un tipico dolce friulano delle valli del Natisone, a base di pasta dolce lievitata con un ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, liquore, scorza grattugiata di limone, dalla forma a chiocciola e cotto al forno. È servito generalmente irrorato da slivovitz, un liquore ricavato dalla distillazione delle prugne, noto fin dal 1409 quando, come testimoniato da Angelo Correr di Venezia, fu servita in un banchetto preparato in occasione della visita del Papa Gregorio XII a Cividale del Friuli.

Un marchio per la gubana, e subito. All’indomani del concorso “Gubana day” il Circolo culturale ambientale Il Castagno di San Leonardo invoca una mobilitazione degli enti pubblici locali – a partire dalla Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio – per raggiungere un obiettivo rincorso da anni ma, finora, non tradottosi in alcun risultato: ottenere un riconoscimento, appunto, per il dolce per eccellenza dell’entroterra cividalese.<br />
Lo spunto a rinverdire il dibattito sull’argomento giunge proprio dal concorso dedicato alla gubana, che quest’anno ha previsto una sfida fra la stessa e l’isontina putizza.
«Come confrontare le polpette con la milanese. Assurdo», è la secca bocciatura decretata dal presidente del Circolo Il Castagno, Pietro Qualizza: «Benissimo il Gubana Day – aggiunge -, un’iniziativa che può contribuire a valorizzare questo prodotto peculiare del nostro territorio. La gara con la putizza è invece senza senso: cogliamo l’occasione per ribadire la necessità di un intervento rapido, immediato, a tutela della gubana. Si prenda ad esempio l’iniziativa tesa a conseguire un marchio dop per la brovada. La Comunità Montana si svegli e si dia una mossa, prima che sia troppo tardi».
Secondo Pietro Qualizza, «certi produttori immettono sul mercato gubane ad un prezzo che non può presupporre un’elevata qualità della materia prima: noi siamo del parere che se il dolce non è fatto secondo i rigorosi dettami della tradizione, allora non si può chiamare gubana. Ognuno è libero di modificare la ricetta come crede, ma non si spacci per gubana qualcosa che non lo è».
Un Consorzio Gubana esiste da tempo (fu rifondato proprio dal Circolo di San Leonardo, al preciso scopo di operare per l’ottenimento del marchio), «ma – critica Qualizza – solo sulla carta: è dunque ora che le amministrazioni locali si attivino, mirando ad un traguardo di cui beneficerà l’intero territorio».