Cividale: niente fondi e il festival Natibongo non si farà


di Lucia Aviani

In meno di un decennio ha raggiunto la seconda posizione in classifica, fra gli eventi italiani dedicati alle sonorità afro-australiane, richiamando nella città ducale – ogni agosto – oltre 2000 presenze (non solo dalla penisola ma anche da Slovenia, Austria, Svizzera e addirittura dall'Olanda): eppure quest'anno il festival Natibongo, nato dalla felice intuizione di un gruppo di giovani (che aveva costituito, allo scopo, l'Associazione iniziative borghi e frazioni di Cividale) e tradizionalmente accolto dal parco della Lesa, sul Natisone, non si farà. Mancano i fondi. Dalla Regione non arriverà, stavolta, nemmeno un euro e i promotori della rassegna, così, non hanno avuto altra scelta che sospendere i preparativi per l'edizione 2011. «Speriamo si tratti soltanto di un arrivederci  non di un addio – commenta Giancarlo Ariani, uno degli organizzatori della kermesse -: confidiamo di trovare le risorse necessarie per ricominciare. Fermarsi sarebbe un gran peccato: ma evidentemente nove anni di impegno, passione e grandi successi di pubblico non sono bastati per coinvolgere le amministrazioni locali. E pensare che Natibongo ha portato a Cividale artisti da tutto il mondo, fra cui i Descendance, gruppo aborigeno noto a livello internazionale». La città perde, insomma, un'occasione culturalmente e turisticamente significativa: «Sono amareggiato – commenta Ariani -: immagino che Natibongo sia stato considerato un evento politicamente schierato. Non è così, e probabilmente non ci abbiamo guadagnato; se avessimo brandito una qualsivoglia bandiera, suppongo che le sovvenzioni sarebbero arrivate. Invece, a noi interessa soltanto offrire al pubblico musica e cultura, a un costo insignificante: siamo una mosca bianca in un panorama di manifestazioni basate esclusivamente sull'interesse economico. Un ringraziamento è d'obbligo – conclude – a tutte le attività di Cividale e dintorni che ci hanno sostenuto nella nostra avventura». Davvero tanti, come detto, gli artisti transitati per il festival cividalese nei suoi nove anni di vita: l'edizione 2010, in particolare, era stata particolarmente ricca di nomi noti agli amanti del genere etnico. Ai già citati Descendance (che vantano collaborazioni eccellenti, come ad esempio con Janet Jackson, Black Eyed Peas, Nicole Kidman, e concerti "illustri", a partire da quelli in onore del Dalai Lama e della regina Elisabetta) si erano affiancati, infatti, gli italo-autraliani Toma, gli autro-ungheresi Airtist, gli africani Dambà e la band catanese Ipercussonici.


2 Risposte a “Cividale: niente fondi e il festival Natibongo non si farà”

  1. una volta questo tipo di iniziative si autofinanziavano con chioschi ecc. questo festival è nato grazie ai tanti contributi partiti con la giunta illy, invece di rimboccarvi le maniche, mollate tutto…..troppo comodo…

    1. Leggo ahimè, molto in ritardo, ma mai abbastanza; se le cose non si sanno, meglio tacere! Mi spiego; questo festival è nato dalla passione di alcune persone a partire dal 1990 (Festa dei Borghi) per poi “mutare” a partire dal 2000/2001 nell’attuale festival.
      Il tutto è stato sempre autofinanziato rischiando di edizione in edizione…
      Nel 2005 arrivò contributo di € 4.500. Nel 2007 arrivarono € 25.000 ma finanziarono solo in parte Natibongo; in realtà l’associazione fece da capofila (unicamente a livello contabile/amministrativo) ad un evento denominato Rive Creative (che si tenne la settimana successiva a Natibongo in pessime condizioni atmosferiche); purtoppo l’iniziativa non ebbe seguito.
      Tutti questi numeri sono pubblici e documentabili.
      Quindi, considerato che siam tutta gente che lavora, che lo fa per passione, rischiando di suo, lo scorso anno in assenza di adeguate garanzie (preventive) non ce la siam sentita di ripartire. Ergo sum, le maniche ce le siam sempre rimboccate, pure troppo, Illy con Natibongo non c’entra nulla e quindi prima di parlare, tacere!

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