Comeglians: il bosco “divora” i prati e circonda il paese

di Maura Delle Case.

L’appello di artigiani e industriali per l’aumento dell’esbosco in montagna è di appena pochi giorni or sono. Figlio degli allarmanti dati regionali che testimoniano l’ulteriore calo della quota annua di legname prelevato, precipitata ad appena 160 metri cubi su un potenziale annuo (pari all’accrescimento) di un milione. A quell’appello si aggiunge oggi il grido d’allarme degli amministratori locali, in particolare del sindaco di Comeglians, Flavio De Antoni, che denuncia il progressivo avanzare del bosco. Foto alla mano. Una serie d’immagini aree, scattate a intervalli di circa 10 anni l’una dall’altra, mostra l’avanzare della foresta. Un incedere capace di fagocitare porzioni sempre più importanti di superfici a prato: imponenti nel 1945, sono quasi del tutto scomparse nelle “ortofoto” del 2011 che mostrano il bosco lambire i centri abitati. Dal capoluogo alle frazioni. Quelle foto l’amministrazione comunale le aveva recuperate inizialmente per rintracciare l’esatta collocazione dei vecchi percorsi religiosi che un tempo costellavano il territorio. Cancellati in gran parte dall’avanzare del bosco, il Comune li voleva recuperare, non da ultimo a fini sportivi e turistici. A questo scopo aveva “commissionato” le immagini che sono andate poi ben al di là dell’obiettivo iniziale: hanno svelato sì la posizione dei sentieri – visibili nelle immagini del 1945, già meno 10 anni dopo fino a scomparire del tutto negli utili scatti –, ma soprattutto hanno certificato l’ingombrante, ormai soffocante presenza del bosco. «Che è avanzato a dismisura – denuncia De Antoni -. Le immagini, che per maggiore chiarezza abbiamo fatto colorare dallo studio di elaborazione cartografica Cigalotto-Di Giusto, lo mostrano bene. Ormai il territorio è quasi interamente interessato dalla foresta. Con il passare degli anni è cambiato tutto: paradossalmente, quando c’era meno bosco Comeglians aveva più abitanti e maggiore economia. È vero per il mio paese, ma in generale per tutti i comuni della Carnia». Eppure, come detto, i margini di prelievo sono ampi. In Fvg, si esbosca appena il 10% del possibile. Tanto che sono ormai non di rado gli austriaci a varcare il confine per venire a scipparci forse l’unico “petrolio”, oltre al turismo, di cui la montagna friulana può vivere. Del problema il sindaco De Antoni ha interessato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, in persona. «Le ho mostrato le immagini durante una sua recente visita – racconta – così che potesse rendersi conto di quale emergenza rischiano i nostri paesi». Che, come detto, sono ormai accerchiati dal bosco. Il suo abbandono non significa solo impoverimento economico, ma anche rischio ambientale. «La foresta è ormai vicinissima alle abitazioni, in molti casi dannosa per viabilità e infrastrutture, così come per le colture, che spesso pagano il diffondersi incontrollato di specie faunistiche come il cinghiale, senza contare il contraccolpo negativo sul fronte turistico, bisognoso di costante cura e manutenzione del territorio», afferma ancora De Antoni che alla Regione chiede interventi risolutivi. Quello che il Comune, da sé poteva fare, l’ha già fatto. Si pensi alla gestione pluriennale dei terreni pubblici affidati alle imprese boschive. Una richiesta, questa, che gli operatori avanzano in modo pressante e che a Comeglians è già realtà. «Ci vogliono, però, risorse da investire sulle piste forestali – conclude il primo cittadino carnico -: solo così si potranno infatti abbassare i costi di chi opera nel bosco e lavorarci tornerà ad essere remunerativo». Tanto da far girare nuovamente l’economia locale ma anche fermare l’incedere, minaccioso, del bosco verso i centri abitati.