Cure Palliative: finalmente approvata la legge


Molto spesso quando ci riferiamo a termini tecnico scientifici siamo in qualche modo certi di averne compreso appieno il significato e di saperli usare correttamente, anche se non sempre è così. Se ci riferiamo alle “Cure Palliative” ad esempio è facile credere che queste si riferiscano solo alla necessità di attenuare i bisogni del malato non guaribile agendo in modo da non tralasciare nulla di ciò che potrebbe lenirne il dolore fisico. Ma in questo modo trascuriamo un effetto importante delle cure palliative e cioè l’intervento nell’ambito psichico, spirituale della malattia, su cui è altrettanto importante agire dando anche il miglior supporto possibile alla famiglia del malato e alle persone a lui più vicine. La bella notizia è che il parlamento ha votato il diritto di non soffrire per 250mila malati terminali, per milioni di malati cronici e per 11mila minori inguaribili, una volta tanto sancendo che questo tipo di diritti non ha colorazione politica. Soprattutto il provvedimento è fondamentale per i diritti dei minori perché fino ad oggi nel momento più difficile della vita di un bambino, spesso veniva ospedalizzato e affidato a medici che si occupano di adulti, magari ricoverandoli nel reparto di oncologia anziché in pediatria; ora invece si punterà a ridurre al minimo la degenza ospedaliera con l’assistenza di un’equipe appositamente formata. Ogni paziente inguaribile è curabile: questo è il principio delle cure palliative e grazie a questa legge, oggi vale a maggior ragione per chi deve morire avendo vissuto poco, troppo poco.