Elettricità: il “caso” (o la fregatura) delle tariffe biorarie

di RITA BERTOSSI

 
Dal primo luglio 2007 è in vigore la liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica per le utenze domestiche, e, in seguito a ciò l’Autorità per l’energia elettrica aveva sospeso la possibilità per le imprese di proporre tariffe biorarie. Da ottobre dello stesso anno, l’Autorità aveva nuovamente previsto la possibilità di proporre tariffe biorarie, scegliendo fra diversi contratti. Oggi tutti i consumatori possono già scegliere  fra varie opzioni di fornitura dei venditori. Molti utenti avevano scelto, prima della liberalizzazione, una delle opzioni proposte da Enel per avere dei vantaggi nel prezzo dell’energia fornita, rispettando parametri di quantità di utilizzo dell’energia in determinati orari o periodi (weekend, mari e monti, sera, una, eccetera). Un reale risparmio con quelle offerte c’era stato e quindi le proposte dei venditori sul mercato libero hanno registrato parecchie adesioni. Dal 1º luglio, come si apprende dall’informativa ricevuta da tutti i clienti del mercato “vincolato” il nuovo sistema si applica automaticamente a tutti coloro che hanno un contratto di fornitura di energia elettrica a condizioni regolate dall’Autorità per l’energia e «… per trarre vantaggio dal nuovo sistema è utile abituarsi a concentrare più di due terzi (più del 66%) dei propri consumi di elettricità negli orari più convenienti: dalle 19 alle 8 dei giorni feriali e in tutte le ore dei sabati, delle domeniche e altri festivi». Ovviamente le condizioni economiche possono risultare vantaggiose o meno a seconda che si effettui il 66% minimo di utilizzo nelle ore a prezzo ridotto. Perciò, chi non volesse l’applicazione dei prezzi biorari dell’Autorità, potrà decidere di rinunciare alle condizioni regolate dall’Autorità e scegliere un nuovo contratto con differenti condizioni fra quelli resi disponibili dalle diverse società di vendita dell’energia. Per valutare la convenienza o meno delle tariffe biorarie, quindi, noi consumatori dovremmo esaminare le ultime bollette, sulle quali è riportato il consumo effettuato nelle fasce orarie e, conseguentemente, abituarci a concentrare i consumi abituali negli orari “risparmiosi”. I prezzi biorari saranno gradualmente applicati a tutti i consumatori dotati di nuovi contatori elettronici, quelli in grado di misurare i consumi nelle diverse fasce orarie F1, F2 e F3. Ma come la pensano i consumatori? Due gli esempi: tre famiglie hanno chiesto il mio aiuto, qualche mese fa, per rientrare nel mercato di maggior tutela, dopo avere sperimentato le tariffe biorarie praticate da un noto gestore del mercato libero: le famiglie non avevano considerato attentamente la tipologia di orari e di quantità dei consumi. In un caso la presenza in famiglia di un anziano non autosufficiente e incontinente non permette la programmazione nelle ore serali dell’uso delle lavatrici, del ferro da stiro e della pompa di calore; in un altro caso una dipendente con orario legato a turni anche serali e festivi e nel terzo, oltre al problema turni, la signora ha due bimbi in tenera età, con le necessità di lavaggi frequenti. Un’utente, la scorsa settimana, dopo aver ricevuto la bolletta con allegato un foglio azzurro riportante la comunicazione: «Importante – Per la sua bolletta in arrivo nuovi prezzi biorari», mi ha esposto la sua insoddisfazione e delusione per il fatto che, essendo in quattro in famiglia, «chi lavora, come me, e deve fare almeno sei lavatrici alla settimana con successive stirature non potrà passare il sabato e la domenica con la famiglia, parenti e amici in quanto, abitando in condominio, non potrà eseguire le incombenze di prammatica nelle ore di minor consumo, pena controversie condominiali. Chi ha di meno, per risparmiare sarà costretto a rinunciare a qualsiasi diversivo». Effettivamente il vivere in condominio renderà difficile l’utilizzo dell’opportunità di risparmio. Da considerare poi che, sulla base del costo del kWh riportato sull’informativa, il risparmio è bassissimo, almeno per quanto riguarda i bassi consumi. «Dal gennaio 2012, invece, i prezzi biorari saranno allineati con i prezzi effettivi di produzione all’ingrosso dell’energia elettrica nei diversi momenti. Le differenze saranno quindi maggiori», si legge sul sito dell’Aeeg. Ed ecco l’ipotesi di un utente: «Mi chiedo, se effettivamente si vuole incentivare il risparmio energetico, perché non si prevede un bonus per i consumi serali, notturni e di fine settimana indipendentemente da altri vincoli e condizioni?». Un’ultima informazione: sempre sul sito www.autorita.energia.it sono disponibili il Trova offerte e il Pesa consumi, utili per confrontare le offerte e per imparare a “conteggiare” il consumo degli elettrodomestici.