Elettrodotti FVG: Riccardi incontra i sindaci sulla tratta Redipuglia-Udine Ovest


Sventolavano fuori dal Municipio le bandiere con il simboli del Friuli dei Comitati per la vita del Friuli rurale; persone che difendevano la loro vita e le loro tradizioni familiari con 3-4 generazioni di Agricoltori.  L'assessore regionale all'Energia del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, ha incontrato oggi a Pavia di Udine sindaci e amministratori dei quattro Comuni che non hanno sottoscritto l'accordo preliminare "per il passaggio della linea dell'elettrodotto da Redipuglia a Udine Ovest, proposto dalla societa' Terna, e di cui il ministero dello Sviluppo economico ha recentemente avviato le procedure di legge che prevedono la convocazione della Conferenza dei servizi". Riccardi ha voluto precisare che la procedura di autorizzazione per l'elettrodotto fa capo allo Stato e non alla Regione che sara' chiamata invece a esprimere un parere motivato solo al termine della Conferenza dei servizi, in cui saranno coinvolte le amministrazioni comunali interessate e le Province di Udine e Gorizia. "La Regione", ha detto Riccardi, "e' disponibile al dialogo e a sentire le ragioni di tutti i soggetti coinvolti, nei limiti del suo ruolo, delle procedure e delle regole stabilite dalla legge.<br />
Noi siamo a favore delle infrastrutture che servono, coniugando sviluppo economico e tutela dell'ambiente, attraverso la massima condivisione con il territorio". Solo quattro dei 32 Comuni coinvolti non hanno sottoscritto l'accordo preliminare ma sono proprio quelli -come hanno sottolineato i sindaci- dove l'elettrodotto avra' l'impatto maggiore, sia in termini ambientali sia economici per le attivita' agricole. Gli amministratori locali hanno precisato di non essere pregiudizialmente contrari all'opera, ma chiedono tempo per verificare alternative al tracciato e alle modalita' di costruzione che prevedono una linea aerea sostenuta da tralicci. L'assessore ha anche proposto di individuare un professionista che possa affiancare le quattro amministrazioni locali nella valutazione del progetto e nella procedura indicata dalla legge, in modo che possano essere verificate tutte le garanzie chieste. Gli amministratori di Pavia di Udine, Mortegliano, Pozzuolo del Friuli e San Vito al Torre hanno condiviso le proposte. Positivo il giudizio finale di Riccardi sull'incontro: "Ho apprezzato l'atteggiamento non preconcetto delle amministrazioni locali e ho ascoltato preoccupazioni fondate".
  Poi l'incontro con il Comitato per la vita del Friuli rurale. Riccardi ha voluto sottolineare che i Comitati che sorgono di fronte ai progetti di grandi opere esercitano la loro azione in modo pienamente legittimo. Il presidente del Comitato Tibaldi ha chiesto che, nell'esame del progetto dell'elettrodotto, siano adottati i principi e le regole della democrazia partecipata. Secondo il Comitato e' in particolare necessario che siano proposte ed esaminate tutte le alternative tecniche alle linee di tipo aereo, per esempio interrate o affiancate ad altre infrastrutture, come l'autostrada.

Una risposta a “Elettrodotti FVG: Riccardi incontra i sindaci sulla tratta Redipuglia-Udine Ovest”

  1. Aggiornamento 11/01/2009

    «La competenza per la costruzione dell’elettrodotto Redipuglia-Udine Nord è dello Stato, ma l’atteggiamento della Regione è di disponibilità a capire le ragioni del territorio». Così Riccardo Riccardi, assessore regionale alla Mobilità, energie e infrastrutture di trasporto, ha esordito all’incontro con i rappresentanti dei Comuni di Pozzuolo, San Vito al Torre, Mortegliano e Pavia di Udine, nel municipio di quest’ultimo. Nel piazzale esterno hanno pacificamente manifestato i rappresentanti dei cittadini e degli imprenditori che paventano danni dalla potente linea elettrica, e che, in un incontro immediatamente successivo con l’assessore regionale, hanno posto con forza l’obiettivo dell’interramento dell’elettrodotto. L’iter per la realizzazione di questa infrastruttura, come ha osservato ancora Riccardi, è già iniziato con l’avvio di procedimento, ottenuto dal ministero dello Sviluppo economico a favore di Terna, comunicato recentemente agli enti interessati, fra i cui i Comuni che l’elettrodotto potrebbe attraversare. L’assessore ha precisato inoltre di non poter prescindere dalla delibera della precedente Giunta regionale. E’ emerso però che alla Regione tocca un parere vincolante sul progetto, competenza che i sindaci chiedono alla Regione di esercitare, ponendo attenzione alle problematiche del territorio che ne verrebbe attraversato.

    Gli amministratori presenti (il sindaco del Comune ospite, Di Bert con l’assessore all’Ambiente Del Gobbo, di Mortegliano Gomboso accompagnato dall’assessore Sbuelz, di Pozzuolo Geatti con gli assessori Bertoli e Iacuzzo, e di San Vito al Torre De Marco con l’assessore Mottola) hanno sottolineato i disagi per la popolazione, per le attività economiche e per il futuro sviluppo, che una linea aerea a 380 kV comporterebbe se realizzata come previsto nel tracciato di massima e hanno prospettato l’alternativa di interrare l’elettrodotto lungo l’autostrada A4. Perciò è stato chiesto di congelare ogni ulteriore passaggio dell’iter procedurale, ritenuto carente. Circa la fattibilità di tale proposta alternativa è stata condivisa tra l’assessore regionale e i sindaci l’opportunità di una consulenza tecnica, che sarà individuata dai Comuni. Riccardi si è impegnato a incontrare Terna e a sentire il ministero, per verificare, come richiesto dagli amministratori e dal comitato, l’effettiva necessità del nuovo elettrodotto e la possibilità di realizzarlo interrato.

    A riunione conclusa, i sindaci hanno espresso parere positivo sull’incontro. «L’assessore Riccardi – sottolinea il primo cittadino Di Bert – ha condiviso le preoccupazioni dei Comuni e dei cittadini e ha assicurato che se ne farà carico. E’ stato preso atto – dice il sindaco Gomboso – che questi 4 Comuni rappresentano oltre il 30 per cento del territorio interessato al passaggio dell’elettrodotto; Riccardi ha potuto sentire che non esistono da parte nostra preconcetti alla realizzazione, ma è stata condivisa la necessità, nel rispetto delle norme, di interrompere l’iter avviato, a causa di carenze procedurali. Mi pare che esistono i presupposti per trovare insieme la soluzione giusta».

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