Elettrodott(i)o: la Burgo contro la Regione

«Anche se dovremo attendere il deposito della sentenza, sull'accoglimento del nostro ricorso ci sentiamo ragionevolmente ottimisti». Questo il commento dei legali della Burgo Group sul pronunciamento del Tar di Trieste in merito al propria richiesta di sospensiva della delibera di Giunta regionale del marzo 2007 attraverso la quale erano stati approvati i criteri e gli indirizzi generali ai quali la Regione Friuli Venezia Giulia si atterrà per la valutazione della ammissibilità nel territorio regionale di progetti di elettrodotti transfrontalieri.«Ieri presso il Tribunale amministrativo regionale di Trieste c'è stata l'udienza per il dibattimento sul merito della nostra prima richiesta di sospensiva – rapporta l'Energy manager di Burgo Group Roberto Manzoni – I giudici si sono confrontati ampliamente con i nostri legali e hanno ottenuto delucidazioni rispetto a tutte le nostre argomentazioni. Ora non rimane che attendere il deposito della sentenza che potrebbe arrivare entro Natale così come slittare ai primi mesi dell'anno nuovo – ipotizza Manzoni – Sicuramente ne sapremo qualcosa prima di aprile, in quanto proprio per il giorno 2 di quel mese è stata fissata l'udienza sul secondo ricorso intrapreso dal nostro gruppo, ovvero quello relativo alla seconda delibera in materia della Giunta Regionale, la numero 1872 del luglio scorso, la quale di fatto diceva no a qualsiasi soluzione interrata in materia di elettrodotti».

Due delibere, quelle sopra citate, sulle quali la Burgo Group ha dichiarato da tempo guerra alla Regione in quanto in esse vede dei "documenti viziati dalla volontà di favoreggiamento degli altri progetti di elettrodotto concorrenti, vedi quello aereo proposto da Alpe Adria Energia, società di cui fanno parte i gruppi Fantoni e Pittini con Enel e Verbund Italia, società controllata dall'austriaca Verbund Ag, alla quale guarda caso la Regione stessa ha richiesto il parere sulla fattibilità dell'interrato in territorio austriaco". Nel caso in cui l'esito dei ricorsi si dovesse invece arenare, conclude Manzoni "prenderemo comunque in considerazione eventuali ricorsi anche in sede europea".

Nel frattempo la sfida-vertenza elettrodotti procede: proprio nella giornata odierna la Burgo Group formalizzerà durante un incontro alle amministrazioni comunali della Valle del But ed alla Comunità Montana della Carnia la propria offerta (già anticipata nei mesi scorsi) relativa alla partecipazione azionaria nella futura società che andrebbe a realizzare l'elettrodotto interrato. Volontà di partecipazione che tra l'altro è stata confermata proprio nei giorni scorsi dall'ente comprensoriale carnico in occasione dell'approvazione del piano locale per l'energia. «Se è vero – aveva spiegato il presidente della Comunità montana, Lino Not – che l'elettrodotto è di pubblica utilità visti i fabbisogni energetici delle realtà industriali proponenti, la Comunità montana e i sindaci della Carnia con la partecipazione diretta alla futura società (qualsiasi sia la cordata), potranno esercitare un controllo sull'azione imprenditoriale, intervenire sulle strategie aziendali e ridistribuire sul territorio i vantaggi derivanti da tale iniziativa».