Energia per la Carnia. Ma a quale prezzo?

Dal MV di oggi

È stato approvato dalla Comunità montana della Carnia, il nuovo piano per l’energia dell’ente, che punta a incrementare la produzione energetica utilizzando fonti rinnovabili e ad assicurare, alle utenze domestiche, costi inferiori fino al 30% sul consumo. Nel corso della discussione che ha portato all’approvazione del documento, che ha visto l’intervento di numerosi sindaci, è stata affrontata anche la questione dell’elettrodotto fra Italia e Austria.

I primi cittadini del territorio hanno confermato la volontà di partecipare nel capitale della società che gestirà la struttura (indipendentemente da chi la realizzerà), in modo da esercitare un controllo sull’azione imprenditoriale, intervenire sulle strategie aziendali e ridistribuire sul territorio i vantaggi derivanti da tale iniziativa.

«Se è vero – spiega il presidente della Comunità montana, Lino Not – che l’elettrodotto è di pubblica utilità visti i fabbisogni energetici delle realtà industriali proponenti, la Comunità montana e i sindaci della Carnia non vedono ancora soluzioni alternative alla struttura interrata, che minimizzerebbe gli elevati impatti paesaggistici e ambientali. Il ruolo dei primi cittadini, in questo progetto, è fondamentale: anche grazie al loro intervento e a quello dell’ente, infatti, i soggetti proponenti hanno modificato i tracciati iniziali tuttavia, prima di approvare il piano, sarà necessaria una completa condivisione da parte dei Comuni».

Quello energetico rappresenta un settore di sviluppo strategico sul quale la Comunità montana ha investito molto nel corso degli ultimi anni e il piano per l’energia vuole essere un ulteriore passo verso una maggiore razionalizzazione delle risorse naturali e una diminuzione dei costi di consumo per la popolazione. «La realizzazione delle sei centrali a biomasse e di quelle idroelettriche – specifica il vice-presidente e assessore alla forestazione Luigi Cortolezzis – è l’intervento più significato in questo settore, che creerà anche i presupposti per lo sviluppo economico di realtà appartenenti alla filiera bosco-legno-energia, che ci auguriamo porti anche nuovi posti di lavoro in Carnia. Dallo scorso 1° luglio, inoltre, il mercato dell’energia elettrica è completamente liberalizzato e sarà dunque possibile, per la Comunità montana, applicare tariffe inferiori per le utenze domestiche. I costi per le realtà produttive potranno essere invece ridotti utilizzando le compensazioni che dovranno esserci corrisposte in seguito alla possibile realizzazione dell’elettrodotto fra Italia e Austria».

Il piano descrive, in particolare, gli impianti di produzione di energia verde della Carnia, ovvero le sei strutture per la generazione di energia idroelettrica, i sette impianti di teleriscaldamento a biomasse e l’impianto di cogenerazione alimentato a metano in grado di produrre energia termica ed elettrica che sta sorgendo a Paluzza.

Il documento, che dovrà essere approfondito dal punto di vista operativo, fornisce inoltre un quadro completo delle possibili fonti rinnovabili del territorio e le indicazioni sulle politiche da attivare per favorire il risparmio energetico.