Friuli: al Corpo Forestale Regionale le competenze sul benessere degli animali

Nel Friuli Venezia Giulia il benessere e la tutela degli animali di affezione sono regolati da una legge, la n.11 dell’ottobre del 2012, che riconoscendo la natura di esseri senzienti degli animali, ne condanna il maltrattamento e l’abbandono; e contrasta, nel rispetto della normativa comunitaria e statale, l’introduzione illecita di animali di affezione, stabilendo le responsabilità e i doveri di chi detiene un animale.  Il compito di vigilare sulle disposizione di tale normativa è affidato anche al Corpo Forestale Regionale. La vigilanza, che non si limita al semplice accertamento, ma contempla anche la sorveglianza sull’ottemperanza delle prescrizioni che la Magistratura emette nei casi di maltrattamento e di cattiva custodia degli animali.
Per esempio, proprio in questi giorni si sta avviando a conclusione il caso di un’azienda agricola situata in comune di Terzo di Aquileia, nella quale proprio i forestali della Stazione di San Giorgio di Nogaro, su mandato della Procura della Repubblica di Udine, avevano posto sotto sequestro, assieme alle strutture aziendali, numerosi animali di diverse razze, sottoposti a maltrattamenti e allevati in maniera non compatibile con la loro natura.
Le indagini erano state avviate dal CFR, che aveva segnalato la precaria situazione al Comune. Il quale aveva emesso ordinanze che erano state completamente disattese dell’azienda. La quale custodiva gli animali in strutture inadeguate, spesso al buio, e senza alcun rispetto delle più elementari norme igieniche.
Si trattava, oltre ai tradizionali animali da cortile, di cavalli, cuccioli di cani di razza precocemente separati dalla madre, pecore, maiali, conigli, pavoni, colombi, di un pappagallo e perfino di un cinghiale.
I capi sopravvissuti ai maltrattamenti erano stati affidati ai Centri specializzati nel recupero.
Il CFR ha tra l’altro anche stroncato un traffico illegale di cuccioli, che venivano introdotti in Italia provenienti dal centro Europa. L’operazione era scattata sull’Autostrada A4, con il sequestro di circa 400 piccolissimi cuccioli di cane trasportati in pessime condizioni igieniche e ambientali.
Un altro sequestro di cuccioli era avvenuto a Cervignano del Friuli. I piccoli animali erano stipati all’interno di borse trasportate nel bagagliaio di un’auto proveniente dall’Ungheria.
Si trattava in entrambi i casi di animali a rischio, perché non allevati secondo la prassi adeguata, e potenzialmente portatori di gravi patologie animali.