Friuli: appello di Ciriani, salviamo la “Protezione Civile modello Friuli”

Una lettera indirizzata a tutti i parlamentari della Regione è stata spedita oggi dal vicepresidente del Friuli-Venezia Giulia, Luca Ciriani, per coinvolgerli nella difesa del «modello Friuli» della Protezione civile, invitandoli a sostenere in aula alcuni emendamenti al testo del decreto legge proposto dal Governo in merito al riordino della Protezione civile nazionale. 

 
“Il testo del Governo – scrive Ciriani – mira a riordinare il funzionamento del sistema nazionale della Protezione civile attribuendo un ruolo centrale nella gestione delle emergenze ai Prefetti e alle Forze dello Stato”. “Questa intenzione – prosegue – va però nella direzione opposta rispetto alle positive esperienze maturate negli ultimi vent’anni e che hanno dimostrato l’efficacia del coordinamento delle operazioni svolto a livello regionale, in un’ottica di unitarietà e di omogeneità”. 

 
“Nella nostra Regione in particolare – aggiunge Ciriani – si è affermato il cosiddetto “modello Friuli”, incentrato sul rapporto strettamente coordinato e diretto fra Regione e singoli Comuni, un asse in cui vanno a raccordarsi positivamente le competenze dei Prefetti e delle Forze dello Stato”. “Ora – continua – la riforma proposta dal Governo Monti rischia di sovvertire un sistema che ha dimostrato di funzionare bene, sostituendolo con un modello operativo che non garantisce la necessaria visione di insieme, parcellizzando a livello provinciale le operazioni di intervento e di gestione delle risorse, anche economiche, con il concreto rischio di sprechi e inefficienze”. “Per questo – sostiene il vicepresidente del Friuli-Venezia Giulia – è necessario correggere in sede parlamentare la riforma, attraverso alcuni emendamenti elaborati di concerto e condivisi nel corso delle ultime settimane da Regioni, Province e Comuni”. 
 
“Mi auguro – conclude Ciriani – che i nostri parlamentari, pur appartenendo a schieramenti politici diversi, possano lavorare congiuntamente per difendere e tutelare quel patrimonio umano, sociale e istituzionale che è la Protezione civile, a maggior ragione alla luce dell’eccellenza raggiunta dalla struttura del Friuli-Venezia Giulia”.