Friuli: bocce, la Venturini si gode il trionfo ai Mondiali «Che gioia, ma posso stupire ancora»

di Monica Tortul.

Lo scorso novembre le sorelle Caterina e Virginia Venturini sono entrate nell’Olimpo delle bocce. L’ingresso più prestigioso è stato quello di Caterina. La ventunenne di Buttrio ha conquistato a Macon, in Francia, l’oro iridato nel combinato individuale (bocce in volo), vincendo invece l’argento a coppia. Grandi soddisfazioni anche per la sorella Virginia, di quattro anni più grande, che nella medesima manifestazione ha conquistato il bronzo nella specialità tiro progressivo a coppie. I Venturini sono una famiglia di campioni. Caterina e Virginia hanno seguito infatti le orme del papà Raffaele e della mamma Daniela, entrambi giocatori e grandi appassionati di questo sport. «Ho iniziato a giocare a bocce a 14 anni– spiega Caterina –. Frequentavo assiduamente la Bocciofila di Buttrio, perché le bocce sono una passione di famiglia, che si tramanda da generazioni. Ho iniziato dunque in un ambiente che mi era già familiare e anche questo fattore ha giocato un ruolo rilevante». Sette anni fa è poi scoccata la scintilla. Per Caterina le bocce sono diventate una grandissima passione, che coltiva quotidianamente, senza pause. Il combinato è una specialità recente delle bocce, introdotta per rendere più dinamico questo sport e per renderlo più attrattivo per i giovani. In estrema sintesi prevede un limite di otto giocate a punteggio, all’interno di un cerchio. A vincere è chi ottiene il punteggio più alto. A Macon Caterina ha battuto, in finale, la cinese Wei Zhang, concludendo il match sul 22-20; in semifinale aveva invece superato la serba Antonjak Natasa per 23-18. «Il titolo iridato – spiega ancora l’atleta dell’Asd Bocciofila Buttrio – è stato una grande sorpresa. Ero preparata fisicamente e tecnicamente, ma non sapevo di esserlo anche mentalmente. In queste competizioni la tensione è altissima e bisogna saperla gestire». Per raggiungere un traguardo così ambizioso Caterina si allena 3 ore al giorno, senza pause durante l’anno. Coniuga gli allenamenti con il suo lavoro da perito agrario. «Contrariamente a quanto si possa pensare le bocce richiedono moltissimo allenamento. Occorre avere una buona forma fisica e curare ogni particolare. Ogni piccolo dettaglio può fare la differenza». Vestire la maglia azzurra era uno dei sogni di Caterina. È stata convocata per la prima volta in nazionale nel 2012, in occasione dei mondiali in Turchia, che l’hanno vista salire sul secondo gradino del podio nella specialità individuale. Nel 2013 ha vinto l’argento nel tiro tecnico agli Europei in Croazia ed ha partecipato ai Giochi del Mediterraneo. Nel 2014 è arrivato appunto l’oro nel combinato. Per Caterina i prossimi due mesi saranno di scarico, in attesa della nuova stagione. «È presto per fare programmi – conclude –. Attendo che la federazione dirami le date dei campionati e poi deciderò come impostare il lavoro dei prossimi mesi. Vestendo la maglia azzurra ho coronato un grande sogno. Ora lavorerò per migliorarmi e cercare di rappresentare al meglio l’Italia nelle competizioni internazionali. Nelle bocce occorre farsi trovare sempre pronti, perché spesso le convocazioni arrivano all’ultimo minuto».