Friuli: boom dei corsi di matematica di base per l’accesso all’Università, ma le scuole di Tolmezzo non aderiscono

dal MV di oggi

Cinquecentoventotto studenti iscritti a 14 scuole superiori distribuite sul territorio provinciale frequenteranno, nell’anno scolastico 2011-2012, i corsi di matematica di base per l’accesso alle facoltà di economia, ingegneria e scienze matematiche, fisiche e naturali finanziati dalla Provincia e realizzati in collaborazione con l’Università. Diciannove i percorsi formativi richiesti dalle scuole (con un aumento del 5,5% rispetto all’anno scolastico 2010-2011) alle quali l’amministrazione provinciale, tramite apposito bando di finanziamento e relativa graduatoria, metterà a disposizione risorse complessive pari 41 mila 595 euro (più 8,89% rispetto alla passata edizione). La Provincia però ha evidenziato come tra gli istituti che aderiscono alla proposta formativa non appaiano – ed è il terzo anno consecutivo, precisano gli uffici di Palazzo Belgrado – le scuole superiori di Tolmezzo. Una continua mancanza di adesione all’iniziativa sulla quale ieri, nel corso dei lavori della giunta provinciale, si è soffermata l’assessore all’Istruzione Elena Lizzi. «Le scuole di Tolmezzo – ha dichiarato l’assessore leghista – perdono davvero una valida opportunità formativa a disposizione degli studenti che si apprestano ad entrare nella realtà accademica. Nel 2010 – ha aggiunto Lizzi – qualche scuola si è giustificata sostenendo che tale proposta rientra già nell’offerta formativa dell’istituto ed è supportata da risorse proprie. Allora perché non approfittare di contributi aggiuntivi, nella fattispecie i fondi stanziati dalla Provincia per i corsi di matematica, e far convergere le risorse già impegnate dalle scuole per raggiungere altri obiettivi strategici come la lotta alla dispersione scolastica, fenomeno purtroppo molto presente nell’area della Conca tolmezzina? Su questa situazione – ha concluso Lizzi – mi confronterò con le scuole nei prossimi incontri che si terranno sul territorio e che sono stati organizzati anche per discutere del piano di dimensionamento scolastico». L’ente di piazza Patriarcato, tenendo conto delle delibere di tutte le amministrazioni comunali, dell’opinione dell’Ufficio scolastico regionale e della Consulta provinciale degli studenti, dovrà infatti redigere e presentare un piano provinciale complessivo alla Regione entro il 30 novembre. Poi la Regione stilerà il piano definitivo.