Friuli: braccio di ferro sul Centro interdipartimentale di ricerca su cultura e lingua del Friuli

m.z. dal Messaggero di oggi

Continua il braccio di ferro sul Cirf (Centro interdipartimentale di ricerca su cultura e lingua del Friuli). Nonostante il ricorso pendente davanti al Tar sulla nomina a direttore di Paolo Pascolo, nei giorni scorsi è stato eletto il nuovo consiglio direttivo dell’ente. Gli eletti per la componente “docenti e ricercatori” sono Alessandra Burelli, Sergio Cappello, Guglielmo Cevolin, Flavia Maria De Vitt, Paolo Pascolo, Silvana Serafin e Federico Vicario, mentre a rappresentare la componente esterna sono Alessandra Montico, Silvana Fachin Schiavi e Marzio Strassoldo. Per mercoledì intanto è fissata l’udienza per la sospensiva chiesta al Tar dopo che il rettore Cristiana Compagno ha invalidato le prime elezioni. Tutto risale al 14 novembre scorso quando a palazzo Antonini si riunisce l’assemblea del Cirf che, all’ordine del giorno, ha pure la nomina del nuovo direttore. Dei 30 elettori, 25 scelgono il professor Pascolo, un voto a testa va ad Alma Bianchetti e Franco Rosa, due schede nulle e una bianca. Ma è con la trasmissione del verbale d’assemblea al rettore che la macchina si inceppa. La professoressa Compagno eccepisce sulla mancanza del numero legale e nomina, attraverso un decreto, Piera Rizzolatti «a svolgere tutte le procedure relative alle convocazioni e a ogni altra incombenza per il rinnovo degli organi di governo del Cirf». È però la stessa Rizzolatti a validare l’elezione di Pascolo. «Quattro membri degli 80 che compongono l’assemblea erano assenti per motivate cause di servizio e quindi il numero legale scende a 76 – scrive Rizzolatti –. Ciò come da dati in possesso dell’amministrazione universitaria». Ecco perché Paolo Pascolo, assistito dall’avvocato Gianni Ortis, ha deciso di chiedere al Tar una sospensiva del decreto. «Non solo il rettore non ha provveduto a fare l’approfondimento sul numero legale, ma dopo la lettera della professoressa Rizzolatti si è ben guardata dal procedere in autotutela all’annullamento dei provvedimenti impugnati e alla pronuncia del decreto di nomina del professor Pascolo – si legge nel ricorso al Tar –. Invece con i quattro assenti giustificati la metà più uno degli aventi diritto al voto necessaria per l’ottenimento del numero legale era raggiunta». (m.z.)