Friuli: cancellato l’elettrodotto tra Austria e Somplago

di Maura Delle Cas.
Bando a nuovi elettrodotti sul territorio del Fvg. Mentre resta sospeso l’interrogativo sul futuro dell’Udine-Redipuglia, i cui lavori si sono bloccati a seguito della sentenza emessa dal Consiglio di Stato, i progetti di altre due linee elettriche – la “Udine Ovest – Okroglo” e la “Somplago – Wuermlach” – sono cassati dalla giunta Serracchiani nella proposta di piano energetico regionale che ieri è stato presentato dall’assessore Sara Vito alla IV commissione consiliare presieduta da Vittorino Boem. In due distinte misure il documento precisa la contrarietà della Regione alla costruzione dell’elettrodotto Italia-Slovenia, che andrebbe ad attraversare le valli del Natisone, una delle più belle ed incontaminate zone del Friuli Venezia Giulia, così come il collegamento Somplago-Wuermlach, in ballo da ben 12 anni. Un progetto che nel corso del tempo ha visto mettersi assieme tre big dell’industria friulana quali Pittini, Fantoni e Burgo. Le prospettive d’inizio 2015, quando l’annoso iter pareva esser prossimo allo scatto decisivo, complice il riavvio del procedimento per l’autorizzazione unica da parte del Mise, erano state sconfessate già a maggio dall’Austria, che aveva negato l’autorizzazione al realizzo dell’elettrodotto. Oggi è la Regione a rincarare la dose. Nel piano si dice infatti contraria alla costruzione della nuova linea nella sua attuale formulazione aerea, pur restando disponibile a discutere un eventuale progetto interrato. Non è invece trattabile il “no” al terminale di ricezione e rigassificazione a Zaule per il quale la Regione nel piano ribadisce la volontà di non autorizzarne la realizzazione, ritenendo il progetto sovradimensionato e in contrasto con il modello di sviluppo del porto di Trieste. L’amministrazione Serracchiani intende comunque puntare sul gas come vettore energetico di transizione così come rimodulare il funzionamento delle centrali termoelettriche tradizionali, in particolare quella di Monfalcone, superando il carbone proprio con l’utilizzo del gas. «Siamo all’inizio di una nuova era – ha detto l’assessore Vito illustrando le 300 pagine del Piano ai consiglieri della IV commissione – e con questo documento si dà avvio a una new green economy rivoluzionaria, innovativa, di altissimo livello tecnologico che guarda con coraggio alle sfide che ci attendono». Il piano, redatto in collaborazione con il servizio energia della Direzione ambiente, con Arpa Fvg e con l’Università di Udine, sarà ora sottoposto a tutti gli interessati. Fornisce a enti locali, imprese e cittadini, le linee guida per far sì che lo sviluppo economico e sociale sia accompagnato da un uso sempre più razionale dell’energia. Materia in cui, nei suoi primi due anni di mandato, l’amministrazione regionale ha investito importanti risorse. Oltre 35 milioni di cui 19,2 per interventi sulla prima casa, il riuso del patrimonio immobiliare, la riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica e dei comuni montani, 12 per l’efficientamento della pubblica illuminazione, 11 per interventi nelle aziende agricole. Esaminato il sistema energetico attuale, il piano fornisce un’analisi degli impianti e delle infrastrutture esistenti oltre che delle emissioni inquinanti e clima-alteranti per poi passare alle strategie energetiche declinate in 6 vision regionali e 50 misure specifiche. Con l’obiettivo di perseguire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva attraverso l’avvio di una strategia capace di valorizzare la posizione geografica, i patrimoni e le eccellenze del Fvg, sapendo selezionare le proposte da cui trarre il massimo beneficio nell’ambito dello sviluppo sostenibile e dell’economia verde.