Friuli: centri benessere e piscine, ecco il “Piano B” per il turismo in montagna

 Nonostante la neve si sia fatta attendere e le temperature siano ancora sopra la media stagionale, il primo bilancio degli albergatori sull’inverno 2015/2016 volge al bello. «Gli arrivi e le presenze – afferma Paola Schneider, presidente di Federalberghi Fvg – sono stabili rispetto ai numeri dell’anno scorso. La prima parte d’inverno non ha regalato molte precipitazioni nevose. Anche se, al momento, la montagna, in termini di arrivi e presenze, sembra non risentirne. I gruppi ed in special modo le famiglie con bambini, che ormai avevano prenotato, continuano ad arrivare. Poca neve, belle giornate, temperature non eccessivamente basse: non abbiamo assistito a disdette o tonfi in termini di arrivi e presenze». Ma cosa fanno i turisti, anche quelli provenienti da Repubblica Ceca, Croazia e Slovenia, che prediligono le mete friulane, quando sciare diventa impossibile? L’alternativa, più che in passato, afferma Schneider, è la visita alle città d’arte, in particolare Aquileia, Cividale e Trieste. «Molti visitatori – aggiunge – anche a Sacile, con i suoi palazzi e le chiese, e in altre città del Friuli meno note, ma comunque ricche di cose da vedere». Sta di fatto che con le condizioni meteo sarà necessario fare i conti anche in futuro visto che gli esperti prevedono una riduzione del 20 per cento delle piogge con un innalzamento delle temperature. Federalberghi sostiene la necessità di predisporre un piano “B”, ovvero mettere a disposizione infrastrutture per lo svago anche in assenza di neve. L’esempio austriaco, ma anche altoatesino, consiglia centri benessere, spa, piscine coperte, servizi per bambino. In controtendenza, quindi, la chiusura prevista dopo il 30 marzo delle terme di Arta. Una brutta notizia che si accompagna, però, con un fenomeno inverso ovvero «un nuovo entusiasmo da parte degli operatori in montagna. Assistiamo ad una diversa progettualità. Sono diversi i giovani che hanno deciso di mettersi in gioco nel settore turistico ed alberghiero della nostra regione, creando maggior offerta in termini di servizi e ricettività in Carnia, come in Valcanale e nel Canal del Ferro. Si respira desiderio di fare e questo è un bene. In tema di infrastrutture è una dimostrazione la prossima realizzazione a Tarvisio, della tanto attesa piscina, aperta anche ai residenti, all’interno dell’hotel “Il Cervo”; progetto già realizzato a Sauris dove la piscina e il centro benessere collegato, riscuotono successo sia da parte dei turisti che degli abitanti. Esiste inoltre la volontà di realizzare un altro impianto natatorio in montagna, a servizio di Malborghetto e Tarvisio, e i rispettivi sindaci ne hanno cominciato a parlare. Il turista deve avere diversi motivi per venire a passare le sue vacanze invernali in Fvg».