Friuli: chiude il distributore di carburante di Campiolo, 100km di autostrada senza benzina

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di Giancarlo Martina.

“Sei in un Paese meraviglioso”. Questa è l’ultima iniziativa di Autostrade per l’Italia per «regalare agli automobilisti esperienze di viaggio originali e coinvolgenti». Peccato che sulla A23, da Tarvisio a Udine, come sostiene l’assessore al comune di Moggio, Flavio Missoni, in futuro dovranno percorrere oltre cento chilometri di autostrada senza trovare una stazione di servizio. È, infatti, in chiusura il distributore di carburante di Campiolo Ovest (ma lo stesso problema potrebbe presentarsi, entro breve tempo, alla stazione Fella Est, nel comune di Malborghetto, quasi alla barriera di Ugovizza), al momento ancora di proprietà Tamoil e gestito da Edoardo Fabbro, che conduce anche l’impianto di Ledra est e che ha inviato ai sei dipendenti (fra i quali lo stesso Flavio Missoni) le lettere di licenziamento in tronco da giovedì, con la postilla che potranno ritenersi annullate in caso di una soluzione positiva della vertenza (va detto che il gestore ha sempre dimostrato grande disponibilità per dare continuità lavorativa). Una vertenza che vede contrapposte la società Autostrade, che non vuole abbassare i prezzi delle concessioni, e, dall’altra, le società petrolifere interessate all’appalto dei distributori (quello di Campiolo era stato dato in subappalto da Tamoil a Fabbro), che non vogliono sottostare a quelle che ritengono richieste troppo esose. Per i lavoratori e le loro famiglie è una vicenda molto preoccupante. Ma le conseguenze della chiusura del distributore si ripercuoterebbe negativamente anche sul vicino autogrill, struttura, già in sofferenza per la crisi economica, e che senza il distributore si vedrebbe privata di una parte della possibile clientela. È una chiusura da scongiurare, secondo il sindaco Giorgio Filaferro, che ha già fatto sentire la vicinanza dell’amministrazione comunale ai lavoratori, soprattutto perchè per la sua comunità e la Val Fella ogni posto di lavoro sul territorio è prezioso. «Non possiamo permettere – afferma il primo cittadino deciso ad affiancare i lavoratori nelle protesta – che per giochi di mero interesse economico siano messi a rischio l’occupazione e il futuro delle nostre famiglie». Ma i rischi potrebbero essere anche altri. La chiusura della stazione di servizio della Tamoil, infatti, potrebbe ripercuotersi sulla sicurezza che l’autostrada deve garantire agli automobilisti. È impensabile, appunto, che per un tratto di oltre 100 chilometri (da Udine ad Arnoldstein in Austria) non possa esserci la possibilità di fare rifornimento e non è certo immaginabile che gli automobilisti possano essere costretti a fare autostop con la tanica in mano in piena autostrada. Senza aggiungere il pericolo rappresentato da un’automobile ferma in piena autostrada. Ma anche i mezzi di soccorso si troverebbero costretti a viaggiare con le taniche di carburante di riserva, per non parlare delle auto della Polizia stradale. «Siamo nel pieno della stagione turistica – aggiunge Missoni – che cosa accadrà nei fine settimana? Quanti turisti si troveranno su un carro attrezzi o con una tanica di benzina in mano? Personalmente, come dipendente licenziato, ma anche come rappresentante dell’amministrazione comunale di Moggio, sono sbigottito per tanta cecità e cinismo. Sì, anche cinismo, perchè è forte il sospetto di una forzatura nell’ambito di una trattativa che fino a ieri sembrava destinata a buon fine». In attesa di conoscere il loro futuro, i lavoratori sono intenzionati, appoggiati dalla Ggil e dal Comune, a mettere in atto un’azione di protesta e annunciano un sit in per sabato, se non avranno rassicurazioni.