Friuli: La Cia del FVG, «Non pagate l’Imu sui terreni montani»

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La Cia (confederazione italiana agricoltori) del Friuli-Venezia Giulia ha invitato le aziende associate che hanno i propri terreni in montagna e collina a non pagare l’Imu che scade il prossimo lunedì 26 gennaio, dopo che il Tribunale amministrativo del Lazio ha praticamente “congelato” la scadenza e il Consiglio dei ministri di ieri non è tornato sui suoi passi, ripristinando l’esclusione dall’Imu per i poderi situati nei comuni montani e collinari. Lo rende noto la Cia regionale che ha messo in luce il caos che si è venuto a creare attorno alla questione dell’Imu agricola, un’imposta sempre più insostenibile per gli agricoltori. Le imprese agricole – ricorda la Cia – solo nell’ultimo anno hanno visto i loro redditi crollare dell’11% (contro un calo pari all’1,7% nella media Ue), mentre i prezzi alla produzione diminuiscono ad un tasso tendenziale del 5,5% e una serie di fattori negativi, come l’embargo commerciale nei confronti della Russia, il maltempo, fitopatie varie e il sensibile calo dei consumi interni hanno contribuito a far diminuire le produzioni in misura pari all’’8,5%.

«Le cifre sono più che eloquenti e il governo deve cominciare a tenerne conto – afferma in comunicato la Cia -. Non si può continuare a raschiare il fondo del barile di un settore (quello agricolo) in cui le aziende non sono in grado di sopportare ulteriori aggravi economici, tanto più nel caso di un provvedimento (quello dell’Imu sui terreni montani e di collina ) iniquo nei contenuti e nella modalità di attuazione e, per giunta, destinato a generare un modesto gettito per le casse (sempre più esangui) dei comuni montani e collinari».

La Cia, infine, si è detta certa che non vi sarà alcuna conseguenza per gli agricoltori in termini di sanzioni a loro carico , dal momento che lo statuto del contribuente rappresenta uno “scudo” contro tale evenienza: infatti le sanzioni non saranno comunque irrogate poiché è fuori di ogni dubbio che il mancato rispetto della scadenza del 26 gennaio per versare l’Imu 2014 sui terreni di montagna e di collina è dipeso da “obiettive condizioni di incertezza dell’applicazione della norma”, come recita l’art. 10, comma 2, dello statuto. Senza contare che il decreto che ha imposto l’obbligo di pagare è entrato in vigore lo scorso 21 dicembre e dunque la scadenza avrebbe dovuto essere fissata non prima di 60 giorni, cioè non prima del 19 febbraio 2015.