C’è un fiume di droga che scorre verso il Friuli. Riversa in tutta la provincia non solttanto l’hascisc destinato ai ragazzini, ma anche tanta cocaina, consumata soprattutto dai giovani tra i 18 e 35 anni che frequentano i locali notturni udinesi , dove lo spazio dedicato alla cosiddetta "happy hour" diventa l’occasione per rifornire esercenti, banconiere, studenti e liberi professionisti. A confermare l’abnorme diffusione di sostanze stupefacenti ci sono sette arresti fatti nel giro di due settimane dai carabinieri del Nucleo investigativo comandato dal tenente Fabio Pasquariello. Tra l’8 e il 20 aprile sono finiti in carcere operai, un falso imprenditore e perfino un cassintegrato che lavora in un’acciaieria friulana e che nel business della cocaina (35 i grammi sequestrati nella sua abitazione) aveva trovato il modo di risolvere i suoi problemi economici.<
Il fenomeno non riguarda soltanto Udine, da sempre centrale dello spaccio in Friuli. Gli arresti hanno consentito agli investigatori e al sostituto procuratore Maria Grazia Zaina di fotografare l’attuale mappa dello spaccio. Udine si distingue per le cessioni che ruotano attorno ai locali notturni, dove a farla da padrone sarebbero gli spacciatori albanesi. In quest’occasione 18 sono i consumatori che hanno subito una perquisizione. A Codroipo e a Mortegliano un gruppo di marocchini ha trovato il giusto aggancio per rifornire la zona di hascisc. Ed è proprio a Mortegliano che avviene il primo arresto, quello di Younes Msafti, sorpreso mentre cercava di nascondere nelle campagne 2 chilogrammi di "fumo" confezionati in pacchetti sigillati da nastro adesivo e contenenti ognuno cinque stecche di droga. A casa aveva altri cinque chilogrammi di stupefacente, un valore di 35mila euro (mediamente l’hascisc costa 5mila euro al Kg.).
Nel Manzanese viene piazzata la cocaina e l’eroina che proviene dai fornitori sloveni. E in tal senso sono stati avviati accertamenti con le forze dell’ordine che operano oltreconfine. Un altro polo dello spaccio sarebbe quello che gravita su San Giorgio di Nogaro e Tavagnacco, dove le stesse persone procurerebbero ai consumatori sia la cocaina che l’eroina.
«Una situazione allarmante – ha riferito ieri il tenente Pasquariello – L’utenza si è ampliata e investe tutti i giovani. Fino a cinque anni fa era impensabile effettuare sequestri di stupefacenti così rilevanti nei giro di pochi giorni, le cose sono cambiate. La droga è tanta e i prezzi si sono abbassati». Questo significa che sostanze come la cocaina possono essere alla portata anche di ragazzi che non hanno lavori ben retribuiti o di studenti che vivono con il modesto contributo economico delle famiglie. «Cominciano con la marijuana – è stato detto – Rispetto a una volta, questa sostanza è più forte, perchè ormai è transgenica. Da qui, attraverso gli "happy hour", il passo verso la cocaina è breve».