Friuli: crisi Fadalti, i risultati dell’incontro del 19/11/2010

Ciriani-Fadalti
''Evitare il fallimento e l'assalto degli speculatori'': e' l'auspicio che il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, ha tratto stamani per il futuro della Fadalti, azienda che opera nel settore dei materiali per l'edilizia e che si e' posta in liquidazione volontaria il 4 ottobre scorso. Nel corso di un incontro convocato dallo stesso Ciriani, a cui hanno partecipato i liquidatori, il presidente della Provincia  Alessandro Ciriani, e i rappresentanti sindacali e' stata analizzata la situazione dell'azienda e si e' chiarito per quale motivo non si e' proceduto con le trattative dell'unica offerta considerata credibile finora giunta.
Per Luca Ciriani "durante l'incontro c'è stata  la conferma che i contatti che in questi mesi ci sono stati con possibili acquirenti non hanno portato frutti. In particolar modo l’unica trattativa credibile si è arenata poichè garantiva il posto di lavoro solo a 85 dei 296 addetti della Fadalti. Come Regione siamo intervenuti in maniera importante in questa crisi, attraverso Friulia e Mediocredito, ma la priorità in questo frangente è il futuro delle oltre 400 famiglie legate, direttamente o attraverso l’indotto, al destino di questa storica azienda pordenonese. La priorità ora rimane quella di evitare il fallimento della Fadalti e l’assalto degli speculatori".

Una risposta a “Friuli: crisi Fadalti, i risultati dell’incontro del 19/11/2010”

  1. aggiornamento del 20/11/2010

    Evitare il fallimento e l’assalto degli speculatori»: è l’auspicio che il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, ha tratto ieri mattina per il futuro della Fadalti spa, azienda che opera nel settore dei materiali per l’edilizia e che si è posta in liquidazione volontaria il 4 ottobre scorso.
    Nel corso di un incontro convocato dallo stesso Ciriani, a cui hanno partecipato i liquidatori, il presidente della Provincia, Alessandro Ciriani, e i rappresentanti sindacali è stata analizzata la situazione dell’azienda e si è chiarito per quale motivo non si è proceduto con le trattative dell’unica offerta considerata credibile finora giunta. «Garantiva prospettive occupazionali soltanto per 85 lavoratori – ha spiegato Ciriani – a fronte di un totale di 296 addetti. I liquidatori hanno dunque ritenuto di non poter procedere nelle trattative».
    L’auspicio dei presenti è ora quello che il tribunale di Pordenone, nell’udienza fissata per il 2 dicembre non proceda con il fallimento ma che si arrivi alla concessione dei benefici della «Prodi Bis», una soluzione che dilaterebbe i tempi e consentirebbe una disamina più accurata di eventuali offerte di acquisizione.
    «La Regione Friuli Venezia Giulia è intervenuta pesantemente con Friulia e con il Mediocredito – ha concluso il vicepresidente Ciriani –, ma a parte l’esposizione diretta la preoccupazione è ora per il futuro di quasi 400 famiglie, considerando l’indotto che gravita attorno ad una storiche aziende della provincia di Pordenone».
    «Ovviamente occorre fare presto – ha aggiunto il segretario provinciale della Uil, Roberto Zaami – per evitare di disperdere un patrimonio qual è la Fadalti, anche sotto l’aspetto occupazionale, per la provincia di Pordenone e l’intera Regione Friuli Venezia Giulia. Per cui abbiamo sollecitato i liquidatori a individuare quanto prima una soluzione che possa dare continuità all’impresa e ai dipendenti». Trecento a libro paga della Fadalti, anche se oggi in attività sono molti di meno, a causa della chiusura di 10 filiali sulle 24 complessive che la spa ha nel Triveneto.
    Nel corso dell’incontro è stata anche richiamata la delicata situazione economica in cui molti dipendenti si trovano essendo ancora a credito dell’indennità di cassa integrazione per il periodo maggio-luglio 2010, che non è ancora stata erogata, e che oggi beneficiano della cassa in deroga.

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