Friuli: dietrofront in Carnia tanti Comuni sulle UTI hanno cambiato idea

di Gino Grillo.
Alla conferenza dei sindaci i Comuni dichiaratisi contrari all’adozione dello statuto dell’Unione territoriale erano stati sei: Ampezzo, Forni di Sotto, Sauris, Cercivento e Ligosullo, che hanno pure presentato ricorso al tribunale amministrativo regionale, e Zuglio, mentre altri due, Ovaro e Sutrio, si erano astenuti. La scelta operata dai primi cittadini non è stata però sempre confermata dai singoli consigli comunali che a volte hanno visto votare in maniera contraria non solo le opposizioni, ma anche le maggioranze. Il caso forse più emblematico è quello di Rigolato, dove per ben due volte il sindaco Emanuela Gortan Cappellari ha visto bocciare l’adozione dello statuto dell’Uti dalla quasi totalità della sua stessa maggioranza rischiando di mettere in crisi la governabilità stessa del paese. La situazione attuale vede i Comuni di Amaro, Cavazzo e Lauco fra quelli più convinti in quanto i consigli comunali hanno licenziato lo statuto dell’Uti all’unanimità in prima battuta. Lo statuto è passato anche a Enemonzo, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Prato Carnico, Preone, Ravascletto, Raveo, Socchieve, Treppo Carnico, Verzegnis, Villa Santina che già nel primo consiglio comunale hanno votato favorevolmente ottenendo la maggioranza dei 2/3 dei consiglieri, mentre si è dovuti ricorrere a una riconvocazione del consiglio per far passare il documento nei Comuni di Comeglians e Tolmezzo a causa del non raggiungimento del numero legale dei consiglieri al voto. A Comeglians il quorum non era raggiungibile per la mancanza di un consigliere dell’area di maggioranza, favorevole all’adozione dello statuto, assente per motivi di lavoro, mentre la minoranza si è espressa per la bocciatura del documento. A Tolmezzo invece le opposizioni al sindaco Francesco Brollo, forte di 8 consiglieri, con l’uscita dalla sala consiliare non hanno permesso il raggiungimento del quorum dei due terzi dei consiglieri necessaria per convalidare la votazione. Dovranno ricorrere alla seconda convocazione anche le amministrazioni di Arta Terme e di Paluzza, anche in questo caso per mancanza del raggiungimento del numero legale, dove comunque il voto favorevole pare scontato perché già ottenuto in prima istanza, ma senza raggiungere il minimo legale. Lo statuto infine è stato bocciato dai consigli comunali di Ampezzo, Cercivento, Forni di Sotto, Ligosullo, Ovaro, Paularo dove parte della maggioranza non ha aderito, astenendosi, alla richiesta di Ottorino Faleschini, che aveva richiesto l’adesione allo statuto rivendicando per il secondo Comune della Carnia un ruolo di primaria importanza nel contesto dell’Uti, Rigolato, Sauris, Sutrio e Zuglio che dovranno vedere adottare lo statuto da parte del commissario nominato ad acta.