Friuli: è il mefedrone il nuovo sballo, da fertilizzante a mix micidiale

di CRISTIAN RIGO

Il nuovo sballo killer arriva dal web. Si chiama mefedrone e, dopo aver “conquistato” l’Inghilterra e la Germania, sbarca anche in Friuli. Per la prima volta, infatti, i carabinieri di Udine hanno arrestato due giovani sorpresi con 100 grammi di sostanze chimiche derivate dalle anfetamine: l’ormai famoso speed e pure il nuovissimo e pericolosissimo mefedrone. Fino a giugno non era neppure considerato una droga e veniva venduto come un semplice fertilizzante

Anche per questo motivo il mefedrone ha preso piede in tutta Europa soprattutto negli ambienti delle discoteche e dei rave-party. E secondo i carabinieri, i giovani del Friuli Venezia Giulia che frequentano abitualmente, soprattutto in Slovenia e Croazia, feste a base di droga e musica elettronica a tutto volume per tutta la notte, sono 2 o 3 mila. Tra questi anche il 27enne siciliano Giuseppe Tomasello e la 20enne udinese, Valentina Peressoni, che da due settimane si trovano agli arresti domiciliari in Sicilia. I due giovani fidanzati, entrambi domiciliati a Gemona dove condividevano un appartamento, sono stati pedinati e tenuti sotto controllo per diverso tempo dai carabinieri del reparto operativo provinciale coordinato dal capitano Fabio Pasquariello.
Dopo un primo controllo a Tarcento i militari hanno fatto scattare il blitz in Sicilia, e più precisamente a Biancavilla di Catania, dove i due sono stati sorpresi con circa 100 grammi di sostanza stupefacente che secondo gli investigatori, era destinata allo spaccio.
Per questo motivo i due giovani, entrambi incensurati, si trovano da circa due settimane agli arresti domiciliari in Sicilia. L’accusa è quella di spaccio di droga. Acquistare il mefedrone è relativamente semplice. Basta frequentare i siti giusti navigando tra i forum degli appassionati di Rave party – mettono in guardia i carabinieri – per imbattersi in veri e propri spacciatori on line che una volta ricevuto il pagamento spediscono direttamente a casa una busta con l’ultimo sballo sintetico. Fino a pochi mesi fa il mefedrone non era nemmeno stato inserito nell’elenco delle droghe e veniva utilizzato come un semplice fertilizzante. Oggi non è più così e i militari sono al lavoro per individuare sia gli spacciatori virtuali che quelli reali come nel caso dei due giovani. A spingerli a rivendere la droga molto probabilmente è stata la necessità unita all’illusione di un guadagno facile dopo che Giuseppe Tomasello aveva perso il lavoro che svolgeva in qualità di operaio.
Una dose da un grammo che viene acquistata a 10-15 euro in base anche alla quantità che viene ordinata, può essere rivenduta tranquillamente a 30-40 euro durante un Rave party. «E anche il prezzo alla portata di tutti – spiega Pasquariello – è un elemento che contribuisce alla diffusione di questa droga i cui effetti possono essere anche mortali come accade in Inghilterra dove ogni settimana si registrano 3 o 4 morti a causa del mefedrone».