Friuli: ecco i dolci della tradizione per Pasqua

 

di CRISTINA BURCHERI

Nel Friuli di una volta la Pasqua a tavola era rappresentata dai dolci preparati nei giorni precedenti la festa. Pinze e fuìazzis non potevano essere consumate prima di essere state benedette durante la solenne messa pasquale. Altri dolci del periodo, annotati da Giuseppina Perusini Antonini nel celebre volume “Mangiare e ber friulano” (Franco Angeli Editore), sono la gubana, la buttizza o potiza di mandorle, il pistùm, la focaccia friulana detta anche pete, e le fuiazze contadine. Un altro dolce pasquale descritto da Perusini Antonini è il pane pasquale di Moggio impastato con la farina di granoturco, macinata finissima. La ricetta dalla focaccia che pubblichiamo è quella della signora Luigia Milloch Drusin di Villanova dello Judrio. E’ una ricetta molto ambita poiché la focaccia della signora Luigia è rinomata e molto ambita. La signora Luigia ha imparato a fare il pane da bambina, dopo essere rimasta orfana di madre e di nonna. Si ricorda che quando aveva 10 anni il padre già si meravigliasse di come le veniva buono e soffice: i segreti li aveva appresi da alcune signore di Chiopris, suo paese natio. Gli ingredienti sono: 5 uova (3 rossi e 2 intere), 5 cucchiai di zucchero belli colmi, 3 bustine di zucchero vanigliato, la buccia grattugiata di 1 arancia e di 1 limone, 1 bicchiere d’acqua, 2 cucchiaini da tè di sale, 2 cucchiaini da tè di grappa, 2 cucchiaini da tè di rum, 4 cubetti di lievito di birra, 350 ml di latte, 2 cucchiai di olio di oliva, farina q.b. Così la signora Luigia spiega il procedimento: “Dopo aver amalgamato bene uova e zucchero si unisce all’impasto la buccia grattugiata del limone e dell’arancia, l’olio, il rum la grappa e il sale (sciolto nell’acqua calda), il lievito sciolto precedentemente nel latte tiepido e amalgamato con un cucchiaio di zucchero e la farina. Si fa lievitare per circa tre ore. Quindi si dà la forma desiderata e lo si fa lievitare per un’altra ora circa. Infornare per mezz’ora a 160°C e poi per mezz’ora a 180°C. Dieci minuti prima di toglie la focaccia dal forno spennellarla con acqua e zucchero”. C’è un segreto? “Bisogna impastare lungamente – spiega la signora Luigia – con forza e delicatezza allo stesso tempo. Bisogna accarezzare l’impasto e impegnarsi molto nella preparazione perché è una cosa vita”.