Friuli: Gorizia è friulana, no all’accorpamento con Trieste


di Cristian Rigo

«Gorizia e Cormons si sentono friulane e noi siamo pronti ad accoglierle». Il presidente della Provincia, Pietro Fontanini non ha dubbi: l’abolizione delle province sotto i 300 mila abitanti decisa dal decreto anti-crisi è positiva, ma non si può aspettare il 2016 quando scadrà il mandato degli enti intermedi di Gorizia e Trieste. Bisogna agire subito. Come fare? «Semplice – suggerisce Fontanini -: se Trieste diventa una città metropolitana è possibile accorpare i due enti subito e a quel punto anche Monfalcone potrebbe entrare nell’orbita triestina lasciando invece Gorizia e Cormons libere di unirsi alla provincia di Udine per dare vita a una grande provincia del Friuli». Ma mentre Udine “chiama”, Gorizia risponde con un’alleanza bipartisan per salvare l’ente intermedio isontino. Niente grande Friuli quindi. Per il presidente della Provincia Enrico Gherghetta e per il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli infatti cancellare l’ente isontino sarebbe una sciagura. Per Fontanini invece la parola d’ordine è una sola: semplificazione. E con essa l’esponente del Carroccio è convinto di poter anche contenere i costi a favore di una migliore efficienza. «Che senso ha mantenere la Provincia più piccola d’Italia (Trieste) e i comuni con meno di mille abitanti – si chiede Fontanini -? Io sono di Basaldella e non ho di certo perso la mia identità perché faccio parte del Comune di Campoformido. Nei Comuni troppo piccoli è impossibile gestire servizi garantendo efficienza». Ma il provvedimento deciso dal Governo per Fontanini non è sufficiente. Anche la Regione deve fare la sua parte. «Sfruttando la nostra autonomia potevamo intervenire sugli Ato dell’acqua e invece abbiamo atteso una norma nazionale – ricorda – e ancora è tutto fermo. Con le comunità montane stiamo creando un altro pasticcio mentre sarebbe bene intervenire su tutti gli enti intermedi come per esempio i consorzi di bonifica. Le competenze possono essere gestite unicamente da Regione, Provinicia e Comuni». Fontanini promuove anche la nuova tassa di solidarietà per i redditi al di sopra dei 90 mila euro: «E’ giusto che chi ha di più dia un contributo maggiore per risanare i conti del Paese». Di tutt’altro avviso il sindaco di Udine, Furio Honsell che parla di manovra «iniqua che colpisce i più deboli e chi paga le tasse». A parere di Honsell i cittadini sono penalizzati due volte: «Prima si tolgono risorse gli enti locali e quindi si tolgono servizi ai cittadini e poi si aumentano le tasse. Più che una manovra finalizzata a favorire lo sviluppo e la ripresa quella fatta dal Governo sembra l’opera di un esecutore fallimentare». Ecco perché il sindaco invita il Governo a farsi da parte: «Questo decreto è la conferma della loro incompetenza. A un mese di distanza dall’assestamento quando ci spiegavano che andava tutto bene scopriamo invece che c’è bisogno di nuovi interventi e si decide di eliminare le Province al di sotto dei 300 mila abitanti. Ma con che criterio è stata decisa questa soglia? La verità è che siamo in balia di dilettanti allo sbaraglio che dovrebbero finalmente farsi da parte nell’interesse del Paese». Anche per il presidente di Confartigianato, Carlo Faleschini nel decreto mancano misure per favorire lo sviluppo: «Il 97% delle imprese hanno meno di dieci dipendenti e non si può pensare di colpirle senza promuovere misure per la ripresa altrimenti il sistema si ferma».


Una risposta a “Friuli: Gorizia è friulana, no all’accorpamento con Trieste”

  1. Aggiornamento del 14/08/2011

    L'opinione di Tondo sulla sopressione delle provice in FVG

    Soppressione delle Province sotto i 300 mila abitanti o i tremila chilometri quadrati e accorpamento dei Comuni sotto i mille abitanti. Lo prevede il decreto del Governo ma, a normativa vigente, la misura non si applica automaticamente al Friuli Venezia Giulia, che in materia ha competenza primaria. «A meno che – puntualizza l'assessore regionale alla Funzione pubblica, Andrea Garlatti -, non abbiamo stabilito che questa legge costituisce principio fondamentale di coordinamento della finanza pubblica. Ma sarebbe una forzatura». Perciò sarà la Regione che dovrà vedersela con le Province di Trieste (236.546 abitanti) e di Gorizia (142.627), perché «vedo difficile scrivere una norma che non tagli i costi della politica», considera il capogruppo della Lega, Danilo Narduzzi, dalla Provincia di Pordenone, salva grazie ai suoi 315 mila abitanti tra cui, ammette, a far numero ci sono anche gli immigrati.
          Il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha già detto: «Penso che Gorizia e Trieste saranno accorpate» e ciò avverrà nel 2016. Ecco perché il segretario della Lega, Pietro Fontanini, vuole accelerare: «Facciamo almeno la città metropolitana di Trieste in questa legislatura, altrimenti salta la manovra di contenimento». Quanto ai Comuni, «le aggregazioni dei piccoli enti creeranno difficoltà, ma sono necessarie», dice il presidente facente funzione dell'Anci, Nerio Belfanti. Per Tondo, si proseguirà sostanzialmente sulla linea della «riforma Garlatti» per i comuni montani: servizi e strutture comuni

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