Friuli: i colori del terremoto

Violento terremoto a Sud-Est del Paese Sindaco di Van: "Morte e distruzione"
di Aldo Rossi

Il terremoto è sempre uguale a se stesso; come se tragedia e disperazione avessero gli stessi gesti, gli stessi colori, le stesse urla in tutto il mondo. L’unica differenza visiva tra il terremoto del Friuli e quello di ieri della provincia di Van in Turchia è che le nostre foto erano per lo più in bianco e nero;  così sembra che siano passati molti di più dei 35 anni trascorsi. Chi ha vissuto quel periodo e aveva un’età che permette di ricordare ha poi continuato la sua vita nella casa ricostruita a dovere e spesso in un paese nuovo di zecca; pur nella sorte avversa, la sensazione rimasta era che la forza e la volontà di ricostruire dei friulani, ci avessero portati molto avanti nella qualità della vita rispetto al periodo precedente. Forse “solamente” un po’ più egoisti rispetto ad allora. Anche la paura di quei giorni sembra svanita: l’inquietudine nell’andare a dormire; quella strana percezione che ti svegliava un secondo prima della scossa di assestamento; quelle torce elettriche con le batterie sempre cariche. Oppure così ci sembra; ma se riflettiamo scopriamo che andiamo sempre a dormire col pigiama anche se fa caldo, che nel bagagliaio delle nostre auto c’è sempre una coperta, che con la scusa del campeggio una tenda è pronta in cantina. Ma soprattutto che a nostro figlio, la vigilia del suo primo giorno di scuola, insegniamo a mettersi sotto il banco in caso di pericolo e di dare la mano agli altri bambini se si dovesse scappare dalla classe.<br />

La bestia dorme e dormono anche le nostre paure; o almeno così crediamo.