Friuli: il barman Stefano Cossio ai Mondiali di cocktail

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di Ilaria Gianfagna

Mentre in Sudafrica si giocano i mondiali di calcio, Stefano Cossio friulano di origine ma residente a Londra da ormai dieci anni si sta preparando ad affrontare un altro mondiale, quello dei cocktail. Una gara che si terrà quest’autunno a Singapore, dove i migliori barman del mondo si destreggeranno tra bottiglie di superalcolici, ghiaccio, shaker e bicchieri. La ricetta che porterà Cossio nato a Povoletto nel 1978, è già partita per l’Asia e ha richiesto due settimane di lavoro. «Non posso rivelarla per motivi di copyright – racconta da Londra – però ci ho messo molto impegno, consapevole di creare il cocktail più importante della mia vita. L’idea è quella di avere un viaggio di sapori in bocca mentre lo bevi, cominciare con un gusto e finire con un altro, ho giocato con lavanda, pompelmo rabarbaro, il colore è rosa pallido».<br />
La passione per i cocktail viene da lontano, dai tempi dello Stringher. «I miei genitori gestiscono un bar e io volevo fare il cuoco – spiega ancora – per il fatto che mi piaceva cucinare e creare sapori dal niente. Presto mi accorsi che ero molto più attratto dalle bottiglie dietro il bancone del bar». Non tanto per il loro contenuto, quanto per il loro significato. «Dietro l’etichetta di ogni bottiglia – continua – c’è la passione di una famiglia e il più delle volte di generazioni, oltre a un pezzo di cultura del paese di provenienza. La bottiglieria di un bar è come un museo di storia e cultura. Il fatto di poter giocare con questi prodotti come un pittore con i propri colori o un musicista con le varie note mi ha sempre elettrizzato». Da lì la decisione di diventare barman. «Capii che volevo fare questo lavoro leggendo un manuale sui cocktail – spiega – dopotutto quale altro mestiere ti dà la possibilità di essere un confessore, un comico, un intrattenitore, un consulente matrimoniale, un alchimista tutto in uno?».
Dopo il diploma all’istituto alberghiero Stringher, Cossio cominciò a lavorare in bar di alberghi prestigiosi. «In Trentino e poi a Venezia, al bar dell’hotel Cipriani – dice orgoglioso – e alla fine del 2000, con la necessità di imparare l’inglese mi trasferii a Londra, lavorando nei bar degli alberghi a 5 stelle». E attualmente lavora per il Dorchester hotel, un albergo a cinque stelle che ha come clienti famiglie reali e star di Holliwood. Negli ultimi tre anni ha iniziato a gareggiare in competizioni nazionali di cocktail, mentre ora si sta preparando per l’avventura di Singapore, dove si terrà il mondiale dal 22 al 27 novembre, organizzato dall’Iba (International bartender association). C’è ancora molto tempo, ma Cossio si sta già allenando. «Devo preparami con la pratica ora che ho ideato la ricetta – dice ancora – perché le regole sono abbastanza rigide, senza contare l’emozione, perché il pubblico sarà composto da circa un migliaio di persone».