Friuli: il Governo impugna la legge regionale 16/2011 sul welfare perchè ritenuta ”discriminatoria”

Un’altra legge (la legge 16/2011 )  approvata dal Consiglio regionale  FVG che incontra l’opposizione dell’attuale governo che la impugna davanti alla Corte Costituzionale. Una impugnazione che potrebbe rendere ancora più tesi i rapporti nella maggioranza di centro destra che nella nostra regione vede da sempre insieme sia l’UDC che la Lega.  Il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la nuova legge del Friuli Venezia Giulia sull’accesso ai servizi del welfare. L’impugnativa e’ stata decisa perche’ i requisiti di residenza previsti dal testo, approvato dalla maggioranza di centrodestra lo scorso novembre ”introducono – si legge nella motivazione – inequivocabilmente una preclusione destinata a discriminare”. I provvedimenti erano stati gia’ impugnati e censurati dalla Consulta come ”discriminatori”.

“Il Consiglio regionale ha approvato le norme di cui alla legge regionale 16 del novembre 2011 per adeguare la legislazione regionale alla normativa europea e per una doverosa semplificazione delle procedure per accedere a talune prestazioni sociali”, sottolinea l’assessore regionale alla Famiglia Roberto Molinaro a seguito della notizia odierna dell’impugnazione da parte del Governo, davanti alla Corte costituzionale, della legge 16/2011 recante “Disposizioni di modifica della normativa regionale in materia di accesso alle prestazioni sociali e di personale”. “Prendiamo atto della decisione del nuovo Governo nazionale – rileva l’assessore Molinaro – analoga a quella assunta poche settimane fa in relazione ad una legge della Provincia di Bolzano”.
“Esamineremo le motivazioni dell’impugnativa che attiene in particolare alla competenza legislativa della Regione e decideremo il da farsi”. “Quello che il Governo regionale vuole – rileva infine l’assessore – è che l’azione amministrativa, in questo caso per la famiglia, la casa ed il diritto allo studio, possa svolgersi in continuità e nel rispetto dei principi costituzionali”.