Friuli: in Consiglio Regionale la maggioranza si divide sull’elettrodotto Redipuglia Udine

Tanto tuonò che piovve:-) : la maggioranza di centrodestra alla guida del Friuli Venezia Giulia si incrina sulle modalita' direalizzazione dell'elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest,opponendo il Pdl a Lega e Udc, le ultime due vicine alle posizioni del Pd. Le diverse posizioni all'interno del centrodestra sono emerse nella discussione su una mozione del Pd che chiede la realizzazione dell'infrastruttura con una linea interrata.  Alla mozione si e' affiancato un ordine del giorno sottoscritto daLega, Udc, Pd, IdV, Cittadini e Rc-Sa che chiede alla società realizzatrice Terna di modificare il progetto, prevedendo la linea interrata insieme a altre soluzioni tecniche.

La buriana si era cominciata ad intravedere ieri, quando i consiglieri Federico Razzini e Ugo De Mattia (Lega) insieme a Giorgio Venier Romano e Alessandro Tesolat (Udc) e all'assessore provinciale all'Energia di Udine, Stefano Teghil, avevano chiesto un'audizione per conoscere costi e impatto sulla salute e l'ambiente dell'infrastruttura. La polemica poi, da tecnica era diventata politica con gli esponenti dei due gruppi hanno inoltre accusato il capogruppo del Pd, Gianfranco Moretton, di fare «piroette», presentando un ordine del giorno che chiede il cavo interrato «quando invece – ha sottolineato Venier Romano – da vicepresidente della Regione nella scorsa legislatura ha   sottoscritto l'accordo per una linea aerea».    

La questione è anche legata a fattori di carattere economico:
secondo le stime riferite da Teghil, il cavo aereo comporterà una svalutazione di circa 20 milioni di euro dei terreni interessati dal passaggio della linea, un impatto negativo sulla salute, il turismo e l'agricoltura. Teghil ha infine sottolineato che la durata di un cavo aereo è di circa 20 anni, contro i 40-60 medi di quello interrato, che ha minore impatto sulla salute.

Una risposta a “Friuli: in Consiglio Regionale la maggioranza si divide sull’elettrodotto Redipuglia Udine”

  1. Aggiornamento del 04/02/2010

    Sul caso elettrodotto Moretton e l’opposizione stavano per dare scacco matto alla maggioranza, che ieri ha rischiato la spaccatura.
          Solo l’intervento dall’esterno di Renzo Tondo, che ha chiamato i capigruppo di Lega e Udc, ha evitato che il Pdl si trovasse accerchiato da quello che Tondo stesso ha definito un “tranello” dell’opposizione.
          Pd, Sinistra Arcobaleno, Cittadini e Idv avevano infatti sottoscritto l’ordine del giorno di Lega e Udc che chiedeva l’interramento dell’opera. Un ordine del giorno che il Pdl non ha accettato, rilanciando invece la proposta di un approfondimento in Commissione, dopo che il capogruppo Galasso ha paragonato il rifiuto dei tralicci dell’elettrodotto all’abbandono delle cure note in attesa di una ricetta miracolistica. Secondo Galasso infatti il progetto interrato non si può fare perché costa il quintuplo di rispetto alla soluzione aerea (oltre 500 milioni rispetto ai 100), mentre Travanut del Pd ha accusato il capogruppo del Pdl di non volere per la sua regione una soluzione tecnicamente più avanzata come appunto l’interramento.
          Il voto convergente di Lega, Udc e opposizione è stato scongiurato dal Pdl in extremis: prima con un’interruzione dei lavori – durata tre quarti d’ora anziché i cinque minuti concordati – durante la quale la maggioranza ha dato vita ad un vertice infuocato, poi con la chiamata in campo di Tondo. Di fronte alla richiesta del presidente regionale di affrontare la questione in prima persona con un suo intervento in Aula previsto per stamani, Udc e Lega non hanno potuto dire di no.
          La seduta del Consiglio regionale è finita con i leader del Pdl insultati dal Comitato per la vita del Friuli rurale, presenti in tribuna e contrari alla linea aerea, e con Galasso a rimbeccare l’Udc Tesolat per non averlo avvertito dell’iniziativa autonoma con la Lega su una questione di forte sensibilità popolare.

I commenti sono chiusi.