Friuli: istituito con legge regionale il ”Fondo territoriale di previdenza complementare”

Il Consiglio regionale ha approvato con maggioranza trasversale la legge che istituisce il ”Fondo territoriale di previdenza complementare”. Il Fondo e’ aperto a tutti i cittadini della regione, anche quando cambiano lavoro, e a coloro che qui vi operano. La Regione viene autorizzata a concedere contributi per sostenere le Pmi distinte nel favorire lo sviluppo della cultura della previdenza complementare. Nel bilancio regionale vengono destinati a esso 1,6 milioni di euro per il 2012. Tra le modifiche al testo base, in particolare la mantenuta promessa  di prevedere tale Fondo anche per i lavoratori con contratti dai ridotti livelli di contribuzione previdenziale obbligatoria o con discontinuità lavorativa. La Regione si è poi impegnata a concedere ai lavoratori contributi, limitati nel tempo, finalizzati ad assicurare la copertura al Fondo.

Non solo, perché la Regione è stata autorizzata a concedere contributi volti a sostenere le piccole e medie imprese strutturate in Friuli Venezia Giulia e che si siano particolarmente distinte nel favorire lo sviluppo della cultura della previdenza complementare; sarà la Giunta, con regolamento sentita la Commissione consiliare competente, a determinare le modalità del sostegno.

Infine, accolto anche l’emendamento dell’assessore Garlatti che eleva a 1,6 milioni di euro la posta per il 2012 a copertura del Fondo.

La consigliera di Un’Altra Regione, Alessia Rosolen, esprime soddisfazione per l’approvazione della legge sull’istituzione del Fondo territoriale di previdenza complementare del Friuli Venezia Giulia.

Sono particolarmente contenta – ha detto la Rosolen – che, grazie alla presentazione di due fondamentali emendamenti (da parte mia e del collega Alessandro Colautti del Pdl), riusciremo a dare risposte concrete anche a chi, in questo mercato del lavoro che rapidamente si modifica senza portare sempre con sé adeguate coperture assistenziali, non ha una copertura contributiva continuativa a causa del lavoro occasionale o per i motivi connessi alla crisi. Il secondo emendamento, di cui sono particolarmente orgogliosa, è che la Regione è autorizzata a concedere ai lavoratori iscritti al Fondo pensione regionale risorse dirette ad assicurare, per limitati periodi di tempo, la copertura contributiva.

Questa legge – continua Alessia Rosolen – è volta a promuovere la costituzione di un Fondo pensione territoriale per lavoratori dipendenti pubblici e privati, per lavoratori autonomi, liberi professionisti, per i soci delle società cooperative. Senza peraltro dimenticare, nella regolamentazione del Fondo, i rapporti lavorativi “intermittenti”, ovvero i soggetti che ancora non hanno una continuità lavorativa (lavoratori a tempo determinato, a progetto, interinali, etc.) e le fasce lavorative a basso livello contributivo. Nell’odierno mercato del lavoro e nell’attuale situazione di stagnazione economica, si deve prendere atto che vi è e vi sarà una quota non irrilevante di lavoratori con problemi di continuità lavorativa e di basso reddito: il nostro compito è prenderci cura delle loro esigenze studiando meccanismi partecipativi al Fondo che permettano anche a questi soggetti di sentirsi parte attiva di questo nuovo strumento pensionistico regionale.