Friuli: la Carnia vuole la secessione energetica “Via Enel e Terna, facciamo da soli”

La Carnia, storicamente, è sempre stata espressione dello spirito autonomista. Nel 1944 ne ha dato prova con la Repubblica libera, nel dopoguerra è arrivata l’istituzione della Comunità carnica per volere di Michele Gortani e nel 2004 c’è stato il tentativo di istituire una Provincia autonoma. Oggi questa terra esprime l’intenzione di staccarsi dai gestori nazionali della rete elettrica, Enel e Terna, per provvedere in maniera autonoma al proprio sostentamento elettrico. Una vera e propria “secessione energetica” quella invocata ieri dal sindaco di Rigolato Fabio D’Andrea, dal presidente di Secab Luigi Cortolezzis e da Franceschino Barazzutti, referente dei comitati per la difesa dell’acqua in montagna, che si rivolgono alla Regione chiedendo appoggio. L’orgoglio carnico sul tema dell’energia ha ripreso forza dopo i black-out che hanno messo in ginocchio la montagna friulana a causa delle abbondanti nevicate dei giorni scorsi. «In una delle frazioni di Rigolato, Givigliana – ricorda D’Andrea – la corrente è mancata addirittura per 76 ore. Quello che è successo è gravissimo e non trova giustificazione nel fatto che il maltempo abbia avuto carattere di straordinarietà. Viviamo in montagna ed è normale che ciò accada». Il sindaco di Rigolato, con la verve che lo contraddistingue fin dai tempi della Provincia di Udine

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Una risposta a “Friuli: la Carnia vuole la secessione energetica “Via Enel e Terna, facciamo da soli””

  1. Avanti con queste iniziative. Sfruttiamo appieno le poche risorse che madre natura ci ha messo adisposizione

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