Friuli: la l’anima carnica di Giacomo Paschini la maxi antenna del Wtc1

di Maurizio Cescon

Ha un’anima carnica la maxi antenna, alta 141 metri, che sorgerà alla sommità del grattacielo più alto di New York, il World Trade Center 1 (Wtc 1), nato sulle ceneri delle torri gemelle, abbattute dagli aerei di linea dirottati dai terroristi di Al Qaeda l’11 settembre 2001. La “spire”, così la chiamano gli americani, è stata realizzata dall’Adf Group di Terrebonne, vicino Montreal, azienda con 350 dipendenti fondata nel 1956 da Giacomo Paschini, originario di Villa di Verzegnis. L’imprenditore, nonostante una vita all’estero (prima tre anni in Francia e poi dal 1951 in Canada) parla splendidamente friulano e italiano. Alla veneranda età di 88 anni lavora ancora («ma solo un paio d’ore al giorno», precisa) nella fabbrica affidata ai tre figli Jean, Pierre e Marisa e a un management di prim’ordine. «Io nel cuore resto sempre friulano e fiero di esserlo – dice Giacomo Paschini al telefono con voce possente -. Sono orgoglioso di aver realizzato questa antenna, è alta 141 metri e pesa 1850 tonnellate, tutta d’acciaio. L’abbiamo fatta pezzo per pezzo, ci sono voluti 8 mesi e una trentina di addetti impegnati solo su questo lavoro. Gli operai hanno cominciato a montarla in questi giorni nel grattacielo di New York, potrebbero finire per aprile, ma dipende dal tempo. A quell’altezza fa molto freddo e se c’è troppo vento non si può andare avanti. E’ stato complicato anche farla arrivare fino là: i 9 settori più pesanti e ingombranti sono stati trasportati con la nave, da Montreal lungo il fiume San Lorenzo e poi in mare fino al porto di Manhattan, tutti gli altri pezzi sono arrivati con i grandi camion. Io mi considero un artigiano, i miei figli sono le “menti” dell’azienda, è merito loro se abbiamo preso questo prestigioso appalto. Del resto in Nord America ci conoscono perchè sappiamo fare le cose più difficili». L’Adf Group di Paschini, oltre all’antenna del Wtc 1, sta realizzando le strutture metalliche dello stesso edificio Wtc 1 e del Wtc 4, un palazzo più “piccolo”, sempre nella stessa area di Manhattan dove si trovano il memoriale per le vittime dell’11 settembre e tutti i grattacieli previsti del progetto. L’affare complessivo, per i Paschini, vale 180 milioni di dollari, ma soprattutto un prestigio che non ha prezzo. Perchè quell’antenna, che da aprile svetterà sulla città più nota al mondo fino a 1.776 piedi d’altezza, resterà un simbolo potente e avrà visibilità planetaria. E senza dimenticare che tutta la struttura in cemento del grattacielo più alto, il Wtc 1, è stata edificata dalla Collavino Group, il cui capostipite è Mario Collavino, originario di Muris di Ragogna, premiato nel 2011 con la laurea honoris causa all’università di Udine. «Vengo da una famiglia povera e antifascista – dice ancora Giacomo Paschini -, mio padre fu costretto a rifugiarsi in Francia, poi fu amnistiato e tornò a Villa di Verzegnis, il mio paese che non ho mai dimenticato. Andavo a Tolmezzo a imparare il mestiere, mi facevo 6 chilometri andare e 6 tornare ogni giorno, sempre a piedi. Quando io e mia moglie, anche lei friulana, siamo arrivati a Montreal, avevo in tasca un dollaro. L’azienda attuale l’ho aperta nel ’56 con 480 dollari di capitale. Un po’ di strada l’abbiamo fatta».