Friuli: la regione dismetterà le proprie partecipazioni nel “Polo tecnologico di Pordenone” e nella “Banca popolare etica”

La regione Friuli Venezia Giulia dismettera' le proprie partecipazioni da diverse societa' regionali fra le quali il Polo tecnologico di Pordenone. La notizia e' stata resa nota dall'assessore regionale alle Finanze, Sandra Savino, durante la discussione sul disegno di legge che riordina l'intero settore. La regione lasciera' anche la Banca popolare etica, la Fiera di Trieste, Promosedia, Prima Fvg. Inoltre e' stata autorizzata la cessione gratuita al comune di Gorizia dell'Aeroporto 'Amedeo Duca d'Aosta' di Gorizia. Saranno invece mantenute le partecipazioni in Aeroporto Fvg, Agenzia per lo sviluppo economico della montagna (Agemont), Agenzia regionale per l'edilizia sostenibile (Ares), Eurologistica, Finanziaria MC, Friulia, Friuli Venezia Giulia Strade, Gestione immobili Friuli-Venezia Giulia, Informatica per il sistema degli enti locali (Insiel), Lignano Sabbiadoro Gestioni, Promotur, Sincrotrone e Societa' ferrovie Udine-Cividale

Una risposta a “Friuli: la regione dismetterà le proprie partecipazioni nel “Polo tecnologico di Pordenone” e nella “Banca popolare etica””

  1. aggiornamento del 22/09/2011

    Beniamino Pagliaro

    L’amministrazione regionale è pronta a dismettere le proprie quote in sei società partecipate, non considerate strategiche. Il disegno di legge è approdato ieri in consiglio regionale, provocando qualche polemica bipartisan soprattutto da parte dei rappresentanti dell’area di Pordenone. Tra le partecipate «non strategiche» della Regione c’è infatti anche il Polo Tecnologico di Pordenone. Il disegno di legge non era una novità: la lista delle prossime dismissioni era in gran parte nota. Eppure l’illustrazione – ieri in commissione è arrivata l’assessore alle Finanze, Sandra Savino – è riuscita a far polemizzare esponenti del Pdl con la propria giunta, e creare inedite alleanze tra il pidiellino Franco Dal Mas e il dem Gianfranco Moretton, entrambi a difesa di Pordenone. I sei enti di cui la Regione vuole dismettere le quote sono il Polo tecnologico di Pordenone, la Banca popolare etica, la Fiera di Trieste, Promosedia, Prima Fvg e l’Aeroporto Amedeo Duca D’Aosta di Gorizia. Ogni «uscita» dipende ovviamente dal peso dell’amministrazione nell’azionariato, e negli impegni finanziari assunti nelle varie gestioni: la questione del Polo pordenonese presieduto da Michelangelo Agrusti ha fatto clamore anche per questo, in considerazione del fatto che la Regione detiene il 66,05% delle quote. La proposta della giunta nasce per riordinare una selva di partecipazioni accumulate negli anni, e le dismissioni riguardano spesso società inattive o minori. È folto infatti l’elenco delle società che rimarranno nell’orbita regionale, come strumenti operativi a diretto controllo del pubblico. Si va dall’aeroporto di Ronchi dei Legionari a Friulia con le sue controllate, da Insiel a Gestione Immobili, da Promotour alla società ferroviaria Udine-Cividale. Il disegno di legge stabilisce che la partecipazione della Regione a società deve avvenire in conformità agli obiettivi di politica regionale, fissati dagli atti di programmazione generali e deve essere strumentale, a perseguire le finalità istituzionali e a realizzare interessi di rilievo regionale. Il testo prevede anche dei criteri per la determinazione dei compensi degli amministratori delle società controllate «in funzione del loro contenimento». La misura massima dei compensi sarà determinata dalla giunta regionale, e non potrà comunque superare lo stipendio dei direttori generali delle aziende sanitarie. C’è anche il capitolo bonus: le indennità di risultato saranno possibili solo con un bilancio in utile e in misura «ragionevole e proporzionata». Non sono mancate le reazioni. «La fuoriuscita della Regione dal Polo Tecnologico di Pordenone è un non senso», ha dichiarato il consigliere Franco Dal Mas (Pdl). Auspicando «un emendamento bipartisan per espungere il Polo Tecnologico dall’elenco delle dismissioni», Dal Mas ricorda che il programma di insediamento del Polo «ha avuto un successo quasi inaspettato». Per il capogruppo Pd, Gianfranco Moretton «la furia di Tondo cancella il polo tecnologico di Pordenone. Più in generale viene indebolito il ruolo della Regione nel sostenere l’innovazione, penalizzando quindi ancora una volta il pordenonese che, com’è noto, è a forte vocazione produttiva». In serata l’assessore Savino ha voluto tranquillizzare, spiegando che il sostegno della Regione al Polo tecnologico di Pordenone «può ricadere in un discorso che verrà ripreso nell’ambito degli strumenti regionali per la ricerca». Ieri in commissione, la leghista Mara Piccin ha illustrato la proposta del Carroccio: saranno limitati i numeri dei cda delle partecipate degli enti locali e i compensi del presidente e degli amministratori esecutivi non potranno superare il 50% dell’indennità di carica del governatore del Fvg, per tutti gli altri componenti ci sarà solo un gettone di presenza. Piero Colussi (Cittadini) ha chiesto l’abbinamento della proposta di legge concernente le nomine di competenza regionale da lui presentata a inizio legislatura, giugno 2008, con gli allora colleghi di gruppo Stefano Alunni Barbarossa, Enio Agnola e Alessandro Corazza, proposta che consente . a Consiglio e Giunta di disporre di più congrui elementi di valutazione delle professionalità, delle competenze e di indicazioni oggettive sulla misura dei compensi».

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