Friuli: l’addio di Pelizzo alla Banca di Cividale

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di Maura Delle Case.

Dopo 43 anni alla guida della Banca Popolare di Cividale il presidente Lorenzo Pelizzo si prepara a uscire di scena. Resterà in sella fino al 25 aprile, data di convocazione della prossima assemblea dei soci che oltre ad approvare il bilancio sarà chiamata ad eleggere i nuovi consiglieri. Tre quelli giunti in scadenza di mandato, tra i quali si conta anche il presidente uscente. Che fosse pronto a un passo indietro, il leader dell’istituto bancario l’aveva annunciato sabato in occasione dell’atteso taglio del nastro alla nuova, futuristica, sede della banca. Ieri, a margine del cda che ha dato il via libera al bilancio 2013, ha sciolto le riserve: «Non mi ricandiderò e sarà difficile che cambi idea, perché sono abituato a fare le cose con una certa serietà». Il suo passo indietro non significherà perdere di vista l’istituto. «Sono un cividalese – ha aggiunto ieri Pelizzo – e se dovesse servire un mio consiglio o apporto sarò sempre a disposizione». La corsa alla presidenza è dunque aperta, anche se ieri, durante la seduta del consiglio di amministrazione, né questo tema, né quello delle candidature al consiglio sono stati preponderanti. Il cda è stato infatti chiamato a dare il via libera al bilancio, «che chiude in negativo», ha confermato Pelizzo motivando il segno meno, inedito per la banca cividalese, alla necessità di effettuare gli accantonamenti imposti dalla Banca d’Italia, pesanti per circa 90 milioni di euro. Risultato: saldo negativo e niente dividendi per i soci. Quanto agli accantonamenti, Pelizzo li legge come «un’utile riserva per i prossimi anni» e rivela «che nei primi mesi del 2014 vi è già stato un significativo recupero a livello operativo». Appuntamento clou, a questo punto, sarà l’assemblea dei soci, fissata per lo stesso giorno della Festa della Liberazione. Oltre ad approvare il bilancio, l’assise dovrà provvedere alla rielezione di tre consiglieri sugli attuali nove. Tanti sono infatti quelli giunti in coda al mandato. Oltre a Pelizzo si contano anche Luciano Locatelli e Sergio Tamburlini, il primo dei quali incline al ritiro, l’altro pronto a rimettersi in gioco. In vista dell’appuntamento assembleare, dovrà essere redatta una lista di candidature. L’obiettivo, stando a indiscrezioni, pare essere quello di arrivare a una terna di nomi condivisa, ma nulla esclude che ai soci sia presentato un mix di nomi, proposti in parte dal Consiglio di amministrazione, in parte da gruppi di soci che hanno diritto ad inserire i propri candidati a patto che vantino il supporto di almeno 200 sottoscrittori e presentino i nomi dei propri candidati entro il 30 marzo. Questo per la lista “ufficiale”, rispetto alla quale le indiscrezioni sono ancora ridotte all’osso, salvo per un nome, quello di Luigi De Puppi, friulano di Moimacco – che dal suo canto smentisce – già ai vertici di colossi come il gruppo Benetton, l’assicurazione Toro e la Banca Popolare Friuladria. Come previsto dallo Statuto, singoli soci potranno poi candidarsi in diretta durante l’assemblea. Tra questi ci sarà ancora una volta Pierluigi Comelli, il notaio udinese storicamente antagonista di Pelizzo. Questo per quanto attiene i consiglieri. Una volta eletti, il cda si occuperà di indicare il nuovo presidente, carica per la quale si fa il nome della commercialista udinese Michela Del Piero.