FRiuli: legge di stabilità, le Cooperative sociali a rischio sopravvivenza

Le 240 cooperative sociali del Friuli-Venezia Giulia hanno scritto una lettera aperta ai parlamentari regionali per lanciare un Sos, chiedendo di intervenire per bloccare una serie di provvedimenti che mettono a serio rischio la sopravvivenza di queste società che danno servizi soprattutto nei settori educativi e socio sanitari, e lavoro a 10 mila dipendenti in regione. Si tratta del ventilato aumento dal 4 al 10% dell’Iva per le prestazioni socio sanitarie previsto dalla Legge di stabilità che si aggiunge al taglio del 5-10% della spesa sanitaria previsto dalla spending review.

 «Senza le cooperative sociali – si legge nella lettera inviata ai parlamentari regionali –, migliaia di persone in stato di disagio o svantaggiate si troverebbero a non poter disporre di alcun servizio o ad avere accesso a un numero limitatissimo di posti».
«Cosa dovremmo dire alle famiglie che portano i bambini negli asili e già oggi faticano a pagare le rette? – si legge ancora nel testo –. E cosa ai famigliari di anziani o persone con disabilità o con fragilità psichica che non potranno più contare su servizi essenziali per la loro cura? Le più colpite risulterebbero quindi le famiglie numerose e le famiglie meno abbienti, che non possono ricorrere a strutture private o a un servizio personalizzato e che in questo momento con difficoltà affrontano la quota di spesa dovuta».
Le cooperative sociali del Friuli chiedono anche di non trasferire al Consip, società del Ministero del Tesoro, gli appalti con le clausole sociali, per impedire che le gare vengano gestite a livello centrale, con il rischio di sparizione per le piccole cooperative.