Friuli: Luciano Sulli nominato nuovo Direttore della Protezione civile

La Giunta regionale del friuli Venezia Giulia, riunita a Udine, ha proceduto ad ulteriori nomine nei ruoli di vertice dell’Amministrazione regionale. Quale direttore centrale della Protezione civile è stato indicato il dirigente Luciano Sulli. Classe 1957, laurea in Scienze forestali, fino ad oggi è stato direttore del servizio Programmazione e Pianificazione forestale e del servizio Gestione Territorio montano, Bonifica e Irrigazione presso la direzione centrale Attività produttive, Commercio, Cooperazione, Risorse agricole e forestali della Regione. Luciano Sulli è molto conosciuto anche per la sua attività di Amministratore essendo stato per 10 anni Sindaco del Comune di Verzegnis.

Sempre alla Protezione civile, in veste di dirigente, è stato indicato Guglielmo Galasso, finora incaricato della gestione dei rapporti tra la Regione FVG e la Società Insiel.

Guglielmo Berlasso, già direttore della Protezione civile, è stato preposto all’Area Programmazione e Controllo dei Sistemi informativi e della Sicurezza, presso la direzione generale della Regione.

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Raccoglie un’eredità pesante, lo riconosce. «Ma non voglio paragoni. Lavorerò sulla strada tracciata da Guglielmo Berlasso e darò la mia impronta al servizio». Luciano Sulli, 57 anni, nuovo direttore centrale della Protezione civile, sarà a Palmanova mercoledì e come primo impegno incontrerà il personale. Racconta di aver accolto l’incarico con sorpresa, poco prima della nomina pronunciata dalla giunta martedì 30 dicembre. «So che le difficoltà ci saranno ma non mi spaventa affrontarle. L’importante è esserne consapevole e lavorare per superarle». Così Sulli si avvicina a diventare il capo della Protezione civile che negli ultimi 13 anni è stata governata da Berlasso. Direttore, quale progetto ha in mente per la Protezione civile? «Lavorerò sul solco tracciato da Berlasso dando la mia impronta al servizio, dando cioè particolare attenzione al territorio e soprattutto alle zone più marginali, come le aree montane e di pianura che non sono vicine alle grandi città e quindi possono affrontare maggiori difficoltà nella gestione delle emergenze. Penso ad esempio alle campagne limitrofe a Udine, perché nelle zone periferiche vedo che in genere ci sono più virulenza e costanza di emergenze da affrontare». Sente il peso dell’eredità che riceve da Berlasso? «Certo, è un’eredità pesante, anche perché il lavoro fatto da Guglielmo è stato importante e viene riconosciuto a livello nazionale e internazionale. È un lascito importante, ma è anche una garanzia perché si possa continuare a lavorare bene, visto che la macchina è già oliata e i meccanismi funzionano». Da quali esperienze proviene? «Mi sono laureato in Scienze forestali a Padova nel 1982 e nel 1984 ho vinto il concorso per ispettore forestale in Regione, dove da allora mi occupo di foreste e boschi come dirigente della Forestale a Udine, per il servizio gestione e territorio montano e programmazione e pianificazione forestale. Durante i 30 anni di impegno in Regione ho anche lavorato per un anno e mezzo all’Ersa (agenzia regionale per lo sviluppo rurale) e nel 2000 un paio d’anni agli uffici dell’Agricoltura. Ho una conoscenza approfondita del settore montano, nella gestione degli incendi boschivi, nella gestione del territorio e delle opere per le sistemazioni idraulico-forestali. Quando parliamo di territorio e di situazioni di difficoltà so di che cosa stiamo parlando. E poi sono stato sindaco di Verzegnis, dal 2004 al 2014, e sono sicuro che quell’esperienza mi tornerà utile, perché da sindaco devi occuparti di tutto, anche di Protezione civile». Quali saranno i cardini del suo lavoro? «I miei riferimenti saranno le squadre di volontari di Protezione civile organizzate sul territorio, che rappresentano una delle armi vincenti del sistema, per la capillarità e il legame con le aree del Fvg. I volontari sono il grande valore aggiunto della Protezione civile. I sindaci saranno il mio primo riferimento e con loro conto di costruire un rapporto di dialogo, quotidiano e diretto. E poi la struttura di Protezione civile a Palmanova che, come ho detto, è già una macchina ben oliata nei cui meccanismi ci sarà poco da cambiare». Chi le ha chiesto di diventare il nuovo direttore? «La presidente Debora Serracchiani e il “mio” assessore alla Forestale, Sergio Bolzonello, mi hanno chiamato poco prima della nomina». Ha subito detto sì? «È stata una sorpresa, un fatto inaspettato e la prima domanda che mi sono posto è stata: sono in grado di farlo? Sono un dipendente della Regione da 30 anni, mi sono subito messo a disposizione e so che il ruolo è impegnativo e che ci saranno difficoltà, ma non mi spaventa affrontarle». Che compito le ha affidato la giunta? «Ho parlato al telefono con l’assessore Paolo Panontin e siamo d’accordo che ci vedremo la prossima settimana per delineare gli indirizzi e le linee del mio mandato». Altre telefonate ricevute? «Quella di Berlasso, ci conosciamo da anni, ci siamo scambiati gli auguri e ci vedremo per il passaggio di consegne». Il suo primo impegno mercoledì quale sarà? «Incontrerò il personale».