Friuli: “Made in Friuli” in Cina con 253 negozi

di Maurizio Cescon

Di gubana sono ghiotti, perchè sposa bene i loro gusti in fatto di dolci. I consumatori cinesi di Canton e Huangzhou, (metropoli di 8 e 10 milioni di abitanti), sono i primi ad avere la possibilità di acquistare i prodotti tipici friulani. Oltre alla gubana, il prosciutto di San Daniele, il Montasio, la pasta artigianale, i principali vini, i distillati, il caffè, perfino l’acqua minerale di Barcis. I due negozi da 500 metri quadrati ciascuno aperti nelle scorse settimane faranno da apripista per uno sbarco in grande stile del Made in Friuli in Cina: l’operazione complessiva mira a inaugurare 253 punti vendita in tutto il grande Paese asiatico, vera e propria “tigre” dell’economia mondiale, dove la parola crisi non entra mai quando si parla di economia. Artefice principale dell’affare è l’udinese “Scic” (società di consulenza e import export) diretta da Gianni Bravo (notissimo ex presidente della Camera di commercio), che ha realizzato una joint-venture con la “Yizhong Brand Management”, il cui presidente, Ting Jun Xi, è un pezzo grosso della finanza e dell’industria. I negozi friulani sono stati ufficialmente presentati e lanciati nel corso della “China international food and beverage exhibition”, la più grande fiera di prodotti alimentari, che si è svolta a Canton. La Regione Friuli Venezia Giulia era presente con il proprio stand all’insegna del “Tipicamente friulano” con 12 aziende produttrici di vini, formaggi, prosciutto di San Daniele, caffè, dolci, pasta, liquori e distillati, le stesse aziende che hanno scommesso sul mercato cinese e si sono “buttate” nell’avventura dei negozi. Al taglio del nastro era presente il console generale d’Italia Benedetto Latteri, oltre alle maggiori autorità cittadine. Lo stand presentava anche le bellezze turistiche del Friuli Venezia Giulia con dei pannelli luminosi di grande effetto a fare da cornice alle nostre prelibatezze enogastronomiche. Ai vini friulani è stato riconosciuto il premio della città di Canton quale prodotto di maggior gradimento in assoluto tra i visitatori. Ottime sono le prospettive del mercato cinese nonostante gli stringenti controlli sulla qualità da parte delle autorità sanitarie locali. Giornali e televisioni cinesi hanno esaltato la qualità del Made in Friuli, legato all’immagine del territorio. «I “corner” enogastronomici del Friuli – spiega Gianni Bravo – sono inseriti in due enormi centri commerciali di lusso, dove vengono vendute le più prestigiose firme, da Armani a Prada. Noi abbiamo avuto la fortuna di ritagliarci il nostro spazio e dai primi riscontri siamo molto soddisfatti. In tanti hanno aderito al progetto, la Cantina di Casarsa, Fantinel, Toblar, Moschioni e Valle per i vini, Canciani di Gorizia per i distillati e liquori, l’acqua Dolomia, la pasta del Fogolar, la Oro caffè, le Latterie friulane con Montasio e mozzarelle, la Comaro di Reana per il miele e la Negroni, che ha uno stabilimento a San Daniele dove produce il prosciutto crudo. Proprio per questo prodotto, al momento, vi sono solo 5 aziende autorizzate a esportare in Cina, tra cui Negroni, in quanto vi sono selezioni sanitarie rigidissime. Siamo già attivi a Canton e Huangzhou, due tra i centri più industrializzati della Cina, poli dell’arredamento in metallo e dell’alta tecnologia informatica. Tra maggio e giugno arriveremo a Shanghai e raddoppieremo a Canton, entro il 2012 presenteremo il nostro Friuli migliore in altre quattro o cinque città. Le specialità richiamano interesse e curiosità, siamo fiduciosi perchè noi puntiamo sulla qualità e sull’affidabilità».

 

articolo dal sito del Messaggero veneto