di Omar Schieratti e Carol Pigat
Qualsiasi atto che provoca, o può provocare, danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la costrizione e la deprivazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata": questa è la definizione di "violenza" secondo l' Onu. Proprio perché spesso non si sa bene come intenderla e riconoscerla, la violenza è più diffusa di quanto si pensi. Parlarne liberamente è difficile, soprattutto se riguarda noi giovani, ma guardare in faccia e affrontare queste situazioni è il primo passo per iniziare a stare meglio. Per questo è nato il progetto "No alla violenza! Scelgo il rispetto" in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell'Università degli Studi di Trieste, a cui fanno capo Patrizia Romito, Laura Pomicino, Daniela Paci e Lucia Beltramini, con il contributo della Provincia di Trieste. Da diversi anni le ricercatrici si occupano dei temi della violenza con l'obiettivo di aiutare i giovani a vivere relazioni serene con le persone che li circondano, affrontando le situazioni difficili. Per questo hanno creato un sito web dove esaminare l'argomento in maniera graduale, senza pregiudizi e paure. www.units.it/noallaviolenza/ è il sito – (presto ci sarà anche un forum, già attiva invece la pagina Facebook) che offre le informazioni chiare e utili per comprendere cos'è la violenza, come si manifesta, quali sono le sue conseguenze e come la si può evitare, e questo non è del tutto scontato considerando la sua unicità: è infatti il primo sito sulla violenza in Italia rivolto ai giovani. Inoltre, per fare un primo passo volto ad affrontare le proprie situazioni e a stare meglio prima di tutto con se stessi, c'è la possibilità di scrivere, per qualsiasi dubbio, condivisione, confronto e sostegno, sia in maniera privata, sia provando a raccontare la propria storia, che in seguito, dietro accordo e anonimato, può essere pubblicata sul sito. Una sezione di quest'ultimo è dedicata alle relazioni di coppia tra giovani, che spesso vivono situazioni negative con il partner, di vera e propria violenza, fisica, psicologica o sessuale che sia. Nessuno ha il diritto di obbligare una persona a fare qualcosa che non vuole fare e se lo fa commette una violenza: è un reato e la responsabilità è sempre di chi la compie. Di violenza si può e si deve parlare, informarsi e discuterne. "No alla violenza!" è un sito interessante che offre questa possibilità, perché non dare un'occhiata?