Friuli: ospedali, (alla ricerca dell’)effettiva parità tra Gemona e Tolmezzo

di Paolo Copetti, consigliere comunale “Per Gemona”

L’ultima mozione votata in Consiglio comunale a Gemona, contraria alla volontà del presidente Tondo di istituire un’unica azienda sanitaria regionale, mi ha offerto l’opportunità per spendere invece, cosa molto più importante, alcune parole per l’ospedale San Michele di Gemona. Ritengo che il susseguirsi di fatti e avvenimenti dell’ultimo periodo, a riguardo di alcune inique penalizzazioni calate sul nostro nosocomio, coincidenze (?) e tagli progressivi di importanti servizi, debbano far drizzare le orecchie, passatemi l’espressione, alla gente e all’intero consiglio comunale! Sia il sottoscritto sia il gruppo Cicogna a più riprese, stanno denunciando da tempo attraverso la stampa il lento, sistematico e progressivo taglio di servizi nel nostro San Michele, che ormai sta per diventare una appendice e un deposito dell’ospedale di Tolmezzo, in barba al famoso trattino che ci ha uniti e che “politicamente” ci è stato concesso. Per stessa ammissione a mezzo stampa e probabilmente a denti stretti, del direttore generale dell’Ass 3, si dice che la Tac e il mammografo digitale nuovi saranno installati a Tolmezzo. Mentre a Gemona, bontà loro, saranno, come nel caso di molte altre apparecchiature, che non sto a elencare (le lampade scialitiche dismesse dalla sala operatoria di Tolmezzo e trasferite in quella di Gemona), l’usato obsoleto del nosocomio carnico. Che forse l’anno venturo sia acquistato un mammografo digitale per Gemona è aldilà da venire e oggi è solo un pio desiderio. A cosa servirà poi, se quell’importante esame ormai si farà a Tolmezzo? Magari ce lo negheranno, affermando candidamente che ormai nell’Ass 3 uno basta e avanza. Come controproposta, perché non lo installano prima a Gemona e dopo lassù? E’ una proposta onesta e rivelerebbe le reali intenzioni dell’Azienda. Così ognuno salomonicamente, porterebbe a casa qualcosa. I numeri delle prestazioni ambulatoriali poi è facile darli e comunque sono un dato che va interpretato, poiché è purtroppo acclarato che chi si rivolge agli sportelli del Cup per prestazioni ambulatoriali o specialistiche, si sente prospettare dei tempi di attesa nettamente più rapidi rivolgendosi a Tolmezzo, anziché a Gemona. E le testimonianze di molti nostri concittadini a riguardo, non lasciano ben sperare sul futuro del nostro ospedale, dato che i numeri, in base a prestazioni dirottate, parlano chiaro! Una doverosa rivendicazione, che anche la Cicogna meritoriamente porta avanti da anni è la parità dei tempi di attesa fra i due ospedali. Cosa di cui nessuno parla e che invece ci metterebbe in condizione di avere a Gemona numeri ben più consistenti degli attuali. E’ il momento di alzare la voce, reclamando una volta per tutte, effettiva parità di diritti e dignità fra le due strutture, argomento che una politica miope, campanilista e partigiana ci ha “politicamente” negato con la legge Fasola! Che non dimentichiamolo, oltre che dalla Lega, fu votata anche dal centrosinistra. A proposito, vorrei ricordare che un vecchio detto friulano dice che «l’aghe no va mai da rive su». A buon intenditor, poche parole. E’ il momento, seppur in zona Cesarini, che anche il Consiglio comunale si esprima formalmente in materia e prenda eventualmente delle decisioni forti, a tutela dei legittimi interessi della nostra gente, che taglio dopo taglio è continuamente penalizzata, su un tema delicatissimo come quello della salute. Concludendo, il prossimo anno e voglio sottolinearlo, ci sarà un’importante evento e cioè le elezioni regionali! Dobbiamo dunque far sentire adesso e non a ridosso delle stesse la nostra voce e chiedere in modo esplicito i programmi dei futuri locali candidati al Governo regionale! Soprattutto dovranno dirci chiaro e “tondo”, non in politichese, quello che faranno anche per il nostro ospedale e dovranno dircelo, mettendolo per iscritto, prima delle elezioni e non dopo, quando chi si è visto si è visto! In questo modo i nostri voti non saranno regalati, come è già successo nell’ultima tornata elettorale. Ecco dunque che faccio un accorato appello al sindaco, all’amministrazione e all’intero consiglio comunale, affinchè sia convocata una apposita seduta del consiglio, da tenersi prossimamente, dove si discuta e approfondisca il problema, invitando alla stessa l’attuale assessore alla sanità regionale, nonché presidente della regione e candidato alla riconferma, in cui si parli solamente e chiaramente del futuro, oggi sempre più incerto dell’ospedale.