Friuli: per Honsell il gioco d’azzardo è una tassa sulla stupidità

 

di Michela Zanutto

L’azzardo è un business che in Italia nel 2012 frutterà 80 milioni di euro. «Una tassa sulla stupidità», secondo il primo cittadino Furio Honsell, ma che soltanto in città ha fatto fiorire 36 attività commerciali e più precisamente «11 sale da gioco e 25 centri scommesse», come ha specificato l’assessore alla Salute, Antonio Corrias. Dati emersi durante il convegno “Gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze”, organizzato ieri in sala Aiace dal Lions club Udine Duomo in collaborazione con il Comune e con il patrocinio dell’Unesco. «Il giocatore è un soggetto fragile – ha proseguito Corrias – e azzardando alimenta una spirale autodistruttiva. In media ogni italiano spende 800 euro l’anno per tentare la fortuna, ma la possibilità di vincita di 200 mila euro a un Gratta e vinci è soltanto di uno su 8,4 milioni». E sono molte le persone che chiedono aiuto agli uffici del Comune: «Purtroppo in questo gioco lo Stato guadagna, ma ai Comuni rimane il conto da pagare: sempre più persone bussano ai servizi sociali raccontando di tentativi inutili di riappropriarsi della loro vita affidandola alla sorte». Dal punto di vista urbanistico, il Comune nel Piano regolatore ha stabilito precisi criteri per l’apertura di sale da gioco in città: ecco allora che non potranno più nascere nel centro storico e l’assessore Corrias ha assicurato che sarà prestata attenzione pure alle periferie. «Nel 2011 – ha aggiunto – è stata negata l’apertura di tre attività e una licenza è stata sospesa». Il giocatore d’azzardo è rapito in una vera e propria «dipendenza», come ha evidenziato Rolando De Luca, psicoterapeuta e anima del Centro di terapia di Campoformido che dal 1998 a oggi ha aiutato 150 persone fra giocatori e familiari e attualmente segue 100 persone attraverso i gruppi di terapia. «Nel giocatore d’azzardo non esiste più l’autocontrollo – ha proseguito –, la spesa di denaro aumenta nel tempo e tende a nascondere il problema soprattutto alla famiglia. È impossibile sapere a priori chi, giocando, cadrà nella patologia. È però certo che nessun giocatore ha mai vinto più di quanto non abbia investito». All’incontro, introdotto dalla presidente del Lions club Udine duomo, Maria Stellina Parussini, ha partecipato anche il procuratore della Repubblica di Tolmezzo Giancarlo Buonocore, che ha rimarcato la necessità di un «osservatorio sulle dipendenze in regione perché il problema dell’azzardo sul nostro territorio è molto consistente». Al dibattito, coordinato da Giovanni Castaldo, è intervenuto lo psicologo Vitantonio Chimienti che ha presentato i dati di una ricerca svolta a Campoformido che conferma la validità delle terapie: «A distanza di 3 anni gli ex giocatori non vivono più gli stati d’ansia che avevano determinato l’azzardo».