Friuli: per i malati di Sla ora i controlli possono avvenire a casa grazie al “Res link”

di Michela Zanutto

Ogni anno in regione si registrano 20 nuovi casi di sclerosi laterale amiotrofica (Sla). Una malattia degenerativa che colpisce la muscolatura volontaria, con un impatto devastante sul malato e sulla sua famiglia. Ma grazie alla donazione all’Ass 4 di quattro dispositivi Res Link, compiuta dalla sezione friulana dell'Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla), da oggi non è più necessario trasportare il paziente all’ospedale per controllare i parametri della macchina per la ventilazione assistita  E a breve partirà una sperimentazione per studiare gli effetti dell’eritropoietina (Epo) sulla Sla. «È una malattia rara – ha precisato ieri Vincenzo Patruno, direttore del dipartimento di pneumologia riabilitativa, durante la cerimonia di consegna dei macchinari all'Istituto Gervasutta – con un forte impatto in termini di risorse sulla popolazione. In particolare perché è una malattia altamente destabilizzante, con effetti micidiali sulla famiglia del paziente. Colpisce la muscolatura volontaria e quindi porta a una disabilità respiratoria, contenuta meccanicamente tramite un ventilatore. Ma il macchinario richiede un continuo monitoraggio in relazione alle diverse evoluzioni della malattia».<br />Per controllare i parametri del ventilatore meccanico, il paziente, immobilizzato a letto, deve recarsi periodicamente in ospedale. Grazie al Res Link il monitoraggio avviene invece a domicilio: su una tessera magnetica, simile a un bancomat, l’apparecchio memorizza i parametri vitali per 48 ore. Quindi la tessera è esaminata nell'ospedale senza alcun bisogno di muovere il paziente.
Insomma una vera rivoluzione per i malati di Sla. Ma non è l'unica. Entro la fine del mese all'ospedale Santa Maria della Misericordia sarà dato il via a una sperimentazione (condotta dal dipartimento di neuroscienze) che coinvolge 25 centri in Italia. Dieci malati friulani per 18 mesi sperimenteranno l'Epo, «un ormone – ha spiegato ieri Laura Largajolli Toffolutti, presidente regionale Aisla – che aumenta la forza, l'energia e l'ossigenazione del sangue che potrebbe rivelarsi un valido aiuto».
In città sono una cinquantina i casi di Sla. «E c’è molto lavoro da fare – ha chiosato Giorgio Ros, direttore generale dell'Ass 4 – dal punto di vista medico, della ricerca, dell'assistenza e della strumentazione. Spesso, le associazioni sono l'unico strumento di conforto e di supporto a malati e famiglie». Per contattare l'Aisla, i numeri sono 0432 295821 o 338 6065367).