Friuli: per la crisi vendite al rallentatore di petardi e raudi

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dal MV di oggi

Capodanno senza “botto” per i venditori di petardi e fuochi d’artificio di Udine e provincia. Costretti, quest’anno, ad accontentarsi di affari più magri o, nel migliore dei casi, in linea con quelli realizzati l’anno scorso. Se la crisi continua a mordere, infatti, a rimetterci sono anche gli svaghi e il divertimento. Compresi quelli tradizionalmente legati alla notte più pirotecnica dell’anno. Un trend al ribasso che segue il calo segnalato già in chiusura del 2009  <br />
«Le cose non vanno molto bene – tagliano corto alla “Miconi caccia e pesca”, di Zompitta –. In realtà, è presto per tirare le somme, perchè molte volte la corsa all’acquisto si concentra proprio nell’ultimo giorno dell’anno. Certo che, se la situazione rimanesse quella attuale, sarebbe un autentico disastro. Ma preferiamo continuare a sperare e credere che il “boom” sia stato soltanto rinviato». Nessun dubbio, invece, sulle ragioni della “debacle”. «A incidere negativamente – concludono – sono i venti contrari della crisi economica».
Più ottimista Lucio Stevanato, uno dei tre soci dello “Stabilimento pirotecnico friulveneto”, di Udine. «Le vendite procedono con lo stesso ritmo dell’anno scorso – dice –, ma saranno i prossimi giorni a fare la differenza. Non è il caso di lamentarsi, anche se gli affari non brillano più come una volta. Chi ha meno disponibilità di denaro, magari cerca di limitarsi nelle spese. Ad ogni modo, la gente non sembra disposta a rinunciare all’allegria di questi giochi». Chi, invece, ha cominciato a fare scorta, ha optato per le confezioni di spettacoli già pronti. «Sono l’articolo che tira di più – continua Stevanato –: ogni scatola contiene dai 16 ai 100 colpi e, una volta posizionata a terra e accesa, offre il vantaggio di godersi lo spettacolo sino alla fine, senza più il bisogno di tornare ad avvicinarsi». Pratici e poco pericolosi, gli spettacolini hanno prezzi variabili dai 5 ai 120 euro.
«In media – afferma ancora Stevanato, “erede” di un’azienda avviata tre generazioni fa – i nostri clienti spendono attorno ai cento euro. Spesso, l’acquisto è fatto in gruppo: ognuno mette una quota di dieci o venti euro e, poi, si gusta i fuochi in compagnia». Tra i pezzi più gettonati, anche gli intramontabili raudi, i razzi e le fontane, preferiti dai più giovani.
Petardi e spettacoli pirotecnici per tutti i gusti e le tasche, insomma, come tradizione impone. Purchè lanciati con prudenza e accortezza. Dei consigli sulle corrette modalità di accensione e sparo dei botti parleranno, come di consueto all’approssimarsi della notte di San Silvestro, polizia ed esperti del Nucleo artificieri della Questura di Trieste, nel corso della conferenza stampa in programma stamani, negli uffici di viale Venezia. Intanto, però, c’è anche chi, in città, ha deciso di mettere l’articolo al bando. È il caso di un’armeria di piazza Garibaldi che, da qualche tempo, ha attaccato sulla vetrina un cartello che sa di monito. “Non vendiamo fuochi d’artificio – hanno scritto i titolari, arcistufi di sentirsi porre sempre la stessa domanda – e non sappiamo neppure chi li venda”.

2 Risposte a “Friuli: per la crisi vendite al rallentatore di petardi e raudi”

  1. io ho preso quelli dell'euro spin: 20 euro tra 200 petardi e fantanelle.
    anni fa 60 euro in armeria per 4 botti durati 5 minuti…

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