Friuli: se sono i nonni a mantenere i nipoti

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di Michela Zanutto.

«In regione il 22% dei 500 mila pensionati Inps vive al limite dell’indigenza». È Magda Gruarin, segretario generale Uilp, a scattare la fotografia del mondo over 60. Ma c’è di più perché «con un assegno medio mensile di 890 euro, i nonni sono costretti ad aiutare i nipoti messi in difficoltà dalla crisi economica, da lavori precari e sottopagati», aggiunge Gruarin. Un fenomeno molto diffuso che, stando alle stime, tocca almeno un pensionato su due. «Ma potrebbero essere molti di più, basta guardarsi attorno», aggiunge il segretario Uilp che venerdì 16 maggio presiederà il congresso regionale a Villa Manin. Sempre più spesso i nonni aiutano i nipoti. «Serve un monitoraggio del fenomeno – propone Gruarin –, ma è un fatto sotto gli occhi di tutti che i ragazzi sono sottopagati e non hanno tutele. In questo contesto genitori e nonni devono fare da stampella perché se i giovani hanno un imprevisto, non riescono a fare fronte con i loro stipendi, quando ci sono». Insomma, «è una situazione allarmante – continua Gruarin – perché molti pensionati già in difficoltà devono dare una mano a figli e nipoti. Si tratta di situazioni drammatiche: oltre al lavoro di cura che già i nonni svolgono da molti anni, si aggiungono le difficoltà economiche. E così molti pensionati non sono più neppure in grado di comprare un giocattolo ai nipoti perché è già difficile arrivare alla fine del mese fra bollette, spesa e affitto». La costola della Uil che si occupa di pensionati, riunisce in regione 12 mila iscritti. «Siamo un po’ piccoli – ammette Gruarin –, ma sul territorio le tre sigle sindacali hanno sempre lavorato insieme. Siamo organizzati in leghe territoriali e grazie a queste radici possiamo avere il polso della situazione». Ecco perché quando si chiede quale sia l’urgenza del territorio, Gruarin non ha dubbi: «Gli sfratti esecutivi – ribatte –. Sono tanti e sempre di più. Purtroppo la gente non riesce più a pagare gli affitti. E poi c’è il fenomeno della gente che non va più a farsi le analisi perché non riesce a pagare il ticket, insomma i tagli ormai colpiscono la salute. Sono storie di sacrifici e miserie allucinanti, che ricadono su persone che ne hanno già fatti tanti e finiscono con non riuscire più a pagare l’Imu su case costruite su 50 anni di sudore». Ma c’è anche un’altra questione: le abitazioni troppo grandi. Nelle campagne e a ridosso delle città si vedono case in linea che un tempo ospitavano grandi famiglie, mentre ora sono abitate spesso da una sola persona. «Quando si resta soli non si è più in grado di provvedere né fisicamente né economicamente a tali realtà – prosegue il segretario della Uilp –. C’è l’Imu e poi il riscaldamento, le bollette. Insomma, sempre più spesso la casa è un problema». Ma Gruarin ha già una proposta che presenterà al congresso: «In Toscana si sta diffondendo il progetto Abitare solidale: in case molto grandi sono messi a disposizione spazi per coppie o single giovani e si stabilisce un contratto di solidarietà: il giovane usufruisce della casa gratuitamente in cambio di un aiuto in piccole manutenzioni, trasporto o la spesa».