Friuli: si restringe il comune di Maniago, si allarga quello di Vajont


dal MV di oggi

Il Comune di Maniago potrebbe cedere qualche metro quadrato di territorio a favore dei vicini di Vajont. Una rettificazione dei confini della cittadini nel versante sud è stata ipotizzata in queste ore dal vicesindaco Cristian Fiorot. La modifica alla perimetrazione riguarderebbe un limitato tratto di via di Vivaro: in questo modo il Comune di Vajont diventerebbe titolare dello sbocco naturale della sua zona artigianale e residenziale più vicina a Maniago (si tratta del sito che fa capo a via Treviso, oltre il cavalcavia). La cessione permetterebbe in altre parole di creare una continuità tra i due territori e metterebbe fine all’attuale irrazionalità del perimetro: via Treviso ha infatti un’unica uscita ma in un territorio municipale diverso da quello di appartenenza. L’apertura di Fiorot deve ora trovare una concretizzazione tra le due amministrazioni civiche, stabilendo ad esempio se l’abbandono della striscia di campi sarà a titolo gratuito o oneroso.  Per il momento invece è definitivamente saltato il progetto di Vajont di acquisire nuovo territorio a nord, in direzione di Maniago. Il sindaco Felice Manarin aveva sollecitato più volte la Regione a rivedere il limite comunale (alcuni abitanti originari di Erto e Casso gravitano su Vajont ma materialmente abitano a Maniago). Ma da Trieste non è ancora pervenuta alcuna risposta all’istanza di Manarin. In occasione della recente cerimonia per il quarantesimo anniversario di costituzione del Comune, Manarin e il suo vice Virgilio Barzan hanno anche avuto modo di discutere con Fiorot di un ulteriore piano di investimento ormai datato. Vajont vorrebbe infatti realizzare una pista ciclabile che dalla zona di Via Treviso salga fino agli impianti sportivi e al liceo Torricelli. L’infrastruttura limiterebbe i pericoli per i ragazzi del paese che frequentano l’istituto della città delle coltellerie. Ma Maniago non ha fondi e chiede quindi a Vajont di attivarsi con Regione e Provincia per il reperimento delle relative risorse. Se il rapporto di collaborazione dovesse andare in porto, l’esperienza potrebbe essere ripetuta con un secondo percorso pedonale e ciclabile che conduca fino alla zona industriale