Gemona: protesta silenziosa dei comitati, reggiseni appesi per salvare mammografia

di Piero Cargnelutti.
 Reggiseni appesi in radiologia per difendere la mammografia. Così hanno scelto di protestare oggi le donne del coordinamento dei comitati a difesa dell’ospedale San Michele, dopo che la scorsa settimana è emersa la direttiva del responsabile della struttura Mauro Biscosi di ridurre da tre a due le giornate di apertura del servizio a Gemona. Lo faranno di prima mattina, verso le 9, organizzando un nuovo flash mob, il quarto, ovvero una manifestazione-lampo che durerà circa mezz’ora, dopodiché si provvederà a togliere quanto appeso perché il fine è quello di esprimere le proprie preoccupazioni. «È una provocazione – hanno spiegato dal coordinamento dei comitati – che non vuole offendere nessuno. La decisione di ridurre un servizio che ha sempre funzionato pone in noi tanti dubbi: innanzi tutto, temiamo che questo sia solo l’inizio di una continua riduzione dei servizi che il nostro ospedale offre. Secondariamente, è una scelta che va contro quello che la stessa presidente Serracchiani aveva assicurato nel presentare inizialmente la riforma, ovvero la volontà di investire sulla prevenzione: le mammografie hanno salvato molte donne dal rischio di cancro al seno». Fra i tanti dubbi dei comitati, anche quelli relativi alla decisione di ridurre il servizio presa dal responsabile Biscosi: «Quello che non capiamo – dicono ancora – è perché un primario abbia fatto questa scelta: è una direttiva aziendale oppure è stata fatta in modo autonomo? È una delle domande che faremo al direttore generale dell’Ass 3», che incontreranno sempre oggi. I comitati si confronteranno infatti stasera alle 18 con il direttore generale Pier Paolo Benetollo che ha accolto la loro richiesta di essere ricevuti in un incontro. Le domande che i comitati porranno riguardano i contenuti del prossimo piano attuativo locale dell’Ass 3, quale sarà l’organizzazione del futuro centro di assistenza primaria e dell’ospedale di comunità. Rispetto al reparto di mammografia si chiederà invece il ripristino del servizio com’era precedentemente organizzato su tre giornate e ancora una volta si ribadirà la volontà di mantenere un pronto soccorso attivo sulle 24 ore.