Grillini: il ringraziamento degli esclusi

Nonostante l’esclusione dalla competizione elettorale, è innegabile il successo che ha contraddistinto la raccolta firme per la lista civica Amici di Beppe Grillo, testimoniato dalle oltre 1000 persone che hanno sottoscritto la richiesta di presentazione della lista stessa in meno di una settimana. Purtroppo una stretta interpretazione della legge, contro una consolidata giurisprudenza che permetterebbe l’integrazione dei certificati elettorali nelle 24 ore successive la scadenza (mero atto formale), ci ha esclusi dalla competizione elettorale e non darà ai cittadini della nostra provincia e dell’intera Regione la possibilità di esprimere un voto di protesta e una proposta di rinnovamento. Anche il lavoro svolto e i contatti intrecciati durante la settimana di raccolta di firme ci fanno dire senza timore di smentita che lo scontento degli elettori e la ribellione verso questa classe politica privilegiata e autoreferenziale è molto grande.

La Lista Amici di Beppe Grillo, costituita in fretta e furia per lo sgambetto elettorale del Governatore, ha operato in condizioni estremamente difficili anche per la carenza di certificatori che invece abbondavano nelle solite liste zeppe di amministratori (consiglieri, assessori, sindaci). Questo, insieme al pochissimo tempo a disposizione, ha creato una situazione di oggettivo svantaggio che non ha rispecchiato il desiderio dei cittadini di sostenere il cambiamento. Le dimissioni del Governatore, (caso unico di un presidente che si dimette oggi per ricandidarsi domani), hanno favorito, insieme alla legge elettorale, il consolidamento del potere già posseduto e costituito. Ha trionfato insomma il partito della conservazione dello status quo: sono sopravvissuti solo Illy e Tondo e le liste a loro collegate e nemmeno tutte! Nonostante siamo consapevoli anche dei nostri limiti, (organizzativi e di risorse economiche), siamo certi che in una situazione di normalità il nostro obiettivo in tutte le circoscrizioni sarebbe stato raggiunto. Nel momento in cui i tempi son diventati proibitivi, abbiamo valutato e deciso di correre il rischio di una momentanea sconfitta dovendo misurarci in una gara di formula 1 a cavallo di una bicicletta. Crediamo di aver compiuto un atto dovuto nei confronti di tutti i cittadini coscienti della necessità inderogabile di cambiare radicalmente volti, modi e contenuti della politica. Consideriamo questa esperienza il primo passo fatto contro quel mondo chiuso e ostile nel quale i partiti nominano le assemblee elettive.