Imponzo: se il cartello è inutile e controproducente

di Marco Lepre, Tolmezzo.

Mi capita di percorrere con una certa frequenza, soprattutto in primavera e in autunno, i sentieri che dal paese di Imponzo salgono alla Pieve di San Floreano e, purtroppo, mi trovo a constatare, attraverso le tracce fresche lasciate dagli pneumatici, che in alcuni tratti hanno prodotto solchi profondi più di trenta centimetri, il passaggio sistematico di moto da trial ed enduro lungo l’intero itinerario. Qualche giorno fa, tornato a camminare in quei luoghi, mi sono però imbattuto anche in una novità, del tutto inattesa, ma sconcertante: poco sopra gli stavoli Dimielie, a circa metà strada del percorso che sale da Illegio alla Pieve, è spuntato infatti un cartello stradale che indica il “divieto di transito a tutti i veicoli a motore”.Non so se questa sia stata la risposta delle “autorità” alla protesta espressa all’inizio dell’estate, sulle pagine proprio del Messaggero Veneto, dal parroco di Tolmezzo e dal presidente della Consulta Frazionale di Illegio, i quali si erano evidentemente fatti interpreti dell’insofferenza di molti per il passaggio di rumorose motociclette su un itinerario giudicato di “interesse storico”. Sta di fatto che mi sembra una soluzione del tutto sbagliata: molto più logico sarebbe stato collocare il suddetto cartello “stradale” nella sua sede idonea, cioè al termine delle strade che portano ai cimiteri di Imponzo e Illegio (dove invece non c’è traccia), nel punto nel quale hanno inizio i rispettivi sentieri diretti a San Floreano. Un cartello “stradale” collocato su un sentiero di montagna è infatti un “non senso”: è brutto da vedere, situato com’è tra le tabelle che indicano le stazioni della via crucis; deturpa quello che giustamente è stato definito un itinerario storico (mi chiedo, poi, se abbia ottenuto un’autorizzazione paesistica) e, oltretutto, è controproducente. Qualcuno, infatti, potrebbe essere indotto a pensare – o a far credere, per giustificare la propria presenza in sella a una moto – che fino a quel punto del sentiero il transito ai veicoli non è vietato!Inutile rilevare che sul sentiero che sale direttamente dal versante di Imponzo, dove non si incontrano cartelli, le tracce delle motociclette erano di nuovo evidenti e l’obiettivo di evitare che le stesse raggiungessero la pieve era del tutto fallito. Mi chiedo: come mai, invece di sprecare fatica e denaro per piantare un cartello stradale a venti minuti di cammino da Illegio, nessuno ha pensato di far organizzare ai vari corpi di vigilanza un appostamento per cogliere in flagrante i trasgressori e infliggere loro una multa salata?

Una risposta a “Imponzo: se il cartello è inutile e controproducente”

  1. scusate, ma esistono anche le sbarre con il lucchetto per impedire il passaggio dei mezzi a motore. Non so a chi spetti e quale è l’iter di legge, ma all’inizio del sentiero o mulattiera, in prossimità delle sbarre, si può anche mettere un cartello stradale con scritto “vietato il passaggio ai mezzi a motore”.
    Sono tante le strade e/o mulattiere di montagna chiuse al traffico in Trentino, perché non si può copiare?

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