Isola del Giglio: speleologi e sommozzatori friulani impegnati sulla Costa Concordia

 

di Giacomina Pellizzari

Speleologi e sommozzatori friulani impegnati sull’isola del Giglio nelle ricerche dei naufraghi della nave Costa Concordia che risultano ancora dispersi. Umberto Aviani di Cividale, Stefano Zufferli di San Pietro al Natisone, entrambi del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico (Cnsas), ieri stavano rientrando da Terni, dove avevano partecipato a un corso di specializzazione per il conseguimento di un brevetto, quando hanno ricevuto la telefonata del responsabile del Cnsas che li invitava a dirottare verso Porto Santo Stefano. Entrambi non ci hanno pensato su un minuto e anziché proseguire verso casa si sono diretti nella località toscana da dove, oggi, raggiungeranno il relitto della nave per affiancare le squadre dei sub e degli speleologi al lavoro ormai da giorni. A Porto Santo Stefano, in serata, Aviani e Zufferli sono stati raggiunti da altri quattro sommozzatori volontari del Cnsas del Friuli Venezia Giulia: Gianfranco Manià della provincia di Gorizia, Duilio Cobol, Luciano Russo e Paolo Alberti di Trieste, sono partiti ieri, dopo le 17, dalla sede della Protezione civile di Palmanova. Tutti parteciperanno alle ricerche dei dispersi anche se i dettagli dell’intervento saranno chiariti stamattina. «Si tratta di persone abituate a operare in ambienti ristretti, con scarsa visibilità e in alto fondale» spiega il delegato del Soccorso speleologico, Marco Petri, nel ricordare che la collaborazione nasce dalla firma di una convenzione con il dipartimento nazionale della Protezione civile che prevede, appunto, l’utilizzo di volontari della regione per la ricerca di persone o per interventi subacquei in ambienti limitati o ad alto fondale. Petri sarà in grado di chiarire solo oggi i dettagli dell’intervento richiesto nell’isola del Giglio. «Molto probabilmente – aggiunge -, si tratterà di cercare i dispersi nel relitto della nave e nel fondale intorno». In effetti, ieri pomeriggio, Zufferli, raggiunto telefonicamente a Porto Santo Stefano, era ancora in attesa di ricevere disposizioni perché la riunione operativa si sarebbe svolta qualche ora più tardi. Ancora una volta, insomma, il Friuli è in prima linea per portare un contributo prezioso nella ricerca dei dispersi nel naufragio della nave, davanti all’isola del Giglio. Questo è solo l’ultimo contributo offerto dai volontari friulani visto che la nostra Protezione civile è presa a esempio a livello nazionale proprio per la competenza dei volontari. E mentre i sommozzatori friulani raggiungevano la zona del disastro, i due passeggeri del Friuli Venezia Giulia imbarcati sulla Costa Concordia imboccavano la via del ritorno. Al momento, la compagnia di navigazione Costa crociere non ha ancora confermato dove risiedono i due friulani perché all’imbarco i passeggeri forniscono solo i dati anagrafici e quindi solo il luogo di nascita non quello di residenza. I responsabili della compagnia di navigazione, comunque, assicurano che anche i due passeggeri friulani stanno rientrando a casa.

l’articolo dal sito del Messaggero veneto

2 Risposte a “Isola del Giglio: speleologi e sommozzatori friulani impegnati sulla Costa Concordia”

  1. aggiornamento del 17/01/2011

    Pellizzari dal sito del MV

    Gli speleologi e i sommozzatori friulani hanno raggiunto l’isola del Giglio, ma non sono ancora stati impiegati nella ricerca dei dispersi sulla nave naufragata. Umberto Aviani di Cividale, Stefano Zufferli di San Pietro al Natisone, entrambi del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico (Cnsas), e i sommozzatori Gianfranco Manià di Gorizia, Duilio Cobol, Luciano Russo e Paolo Alberti di Trieste, ieri, sono rimasti a disposizione dei vigili del fuoco, della guardia costiera e della capitaneria di porto. «Il soccorso alpino non è intervenuto nelle operazioni di ricerca dei dispersi» ha reso noto il portavoce del Cnsas, Roberto Carminucci, nel descrivere una situazione che cambia di ora in ora e, quindi, impossibile da definire con largo anticipo.

    Ieri, a rallentare le ricerche, è stato anche il maltempo e lo spostamento della nave. Il timore, infatti, che la situazione potesse diventare pericolosa anche per i soccorritori, ha convinto i coordinatori a sospendere le ricerche per alcune ore. «Non sappiamo come procederà domani (oggi ndr)» ha aggiunto il portavoce nel far notare che spetta alla macchina dei soccorsi decidere quali priorità dare. In ogni caso, i 6 friulani, due speleologi e 4 sommozzatori, sono pronti a entrare in azione non appena saranno autorizzati a farlo.

    Quattro volontari del Soccorso alpino sono partiti domenica pomeriggio dalla sede della Protezione civile di Palmanova alla volta di Porto Santo Stefano, da dove hanno raggiunto l’isola del Giglio. Ad attenderli nella località toscana c’erano Aviani e Zufferli dirottati sul luogo del disastro mentre stavano tornando in Friuli da Terni dove avevano partecipato a un corso di specializzazione per il conseguimento di un brevetto.

    Si tratta di persone abituate a operare in ambienti ristretti, con scarsa visibilità e in alto fondale. Così li ha descritti il delegato del Soccorso speleologico, Marco Petri, nel ricordare che la collaborazione nasce dalla firma di una convenzione con il dipartimento nazionale della Protezione civile che prevede, appunto, l’utilizzo dei volontari della regione per la ricerca di persone o per interventi subacquei in ambienti limitati o ad alto fondale.

    Sono persone in grado di intervenire in luoghi angusti e pericolosi come il relitto della Costa concordia naufragata davanti all’isola del Giglio. Qui i friulani sono pronti a intervenire al fianco delle squadre di soccorso per poter dare una mano a chi sta ancora aspettando di sapere cosa ne è stato dei loro cari. Al momento, infatti, mancano all’appello decine di persone.

  2. aggiornamento del 20/01/2012

    Nuovo intervento per i sommozzatori friulani sull’isola del Giglio. I volontari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) sono stati utilizzati nelle delicate ricerche dei dispersi. Un gruppo di speleosubacquei è entrato in azione sulla Costa Concordia naufragata nella notte tra venerdì e sabato scorsi.

    Gianfranco Manià di Gorizia, Duilio Cobol, Luciano Russo e Paolo Alberti di Trieste sono partiti da Padriciano (Ts) domenica pomeriggio per raggiungere a Porto Santo Stefano gli speleologi Umberto Aviani di Cividale del Friuli e Stefano Zufferli di San Pietro al Natisone, i due volontari già rientrati in Friuli. Aviani e Zufferli, infatti, non hanno operato perché sull’isola del naufragio sono più richiesti i sommozzatori. Per questo motivo, l’altra notte, dopo aver dato una mano nella formazione degli speleosubacquei, i due friulani sono rientrati nella base operativa del Cnsas di Padriciano. Qui restano a disposizione dei soccorritori al lavoro sull’isola del Giglio.

    Ancora una volta, insomma, i volontari del Friuli Venezia Giulia sono scesi in prima linea nelle zone del disastro. L’esperienza che hanno maturato ai tempi del terremoto del 1976 fa scuola, da qui la sottoscrizione di una convenzione tra il Cnsas e il dipartimento nazionale della Protezione civile che prevede l’utilizzo di volontari per la ricerca di persone o per interventi subacquei in ambienti limitati ad alto fondale.

    Il naufragio della Costa Concordia ha destato molto sconforto anche nella nostra regione non solo perché a bordo c’erano due passeggeri friulani, ma anche perché diverse persone si preparavano alla crociera.

    Una famiglia di San Daniele del Friuli avrebbe dovuto imbarcarsi proprio sulla Costa Concordia sabato scorso, il giorno successivo al disastro. Tant’è che, come ha riferito la signora Valentina Molinaro, oggi, si sente quasi miracolata per essere scampata al naufragio. Sabato scorso, infatti, genitori e figlie hanno ricevuto la notizia mentre si stavano recando da Milano al porto di Savona.

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