Legambiente: Carovana delle Alpi 2014, al FVG due bandiere verdi e una nera

Otto bandiere nere, assegnate a sei regioni del Nord Italia, per i danni causati alle Alpi da amministrazioni e società. Ad attribuirle è stata Legambiente, che nel suo annuale monitoraggio dello stato di salute dell’arco alpino ha conferito anche 10 bandiere verdi. In Friuli, Legambiente assegna una bandiera nera a Massimo Peresson, presidente della società Carnia Welcome, per le proprie affermazioni a favore delle manifestazioni motoristiche in alta quota.

In cima alla lista dei «nemici della montagna» però c’è la Lombardia, con 3 bandiere nere ottenute per «lo smembramento del Parco dello Stelvio», la mancata «regolamentazione dell’utilizzo di motoslitte nel comune di Schilpario (Bergamo)» e il «progetto invasivo» di un tunnel ai Piani di Artavaggio nel lecchese. Scelte di sviluppo locale «quasi unicamente orientate alla monocultura dello sci e impattanti sull’ambiente montano» riguardano anche Trentino e Valle d’Aosta, che incassano una bandiera nera a testa insieme a Piemonte (edificabilità di terreni a rischio idrogeologico), Veneto (attività estrattive). In Friuli Venezia Giulia Legambiente assegna due bandiere verdi. La prima ai Comuni della Valle del But per aver avviato un piano di azione orientato all’autosufficienza energetica; la seconda a Damiano Nonis di Mountain Wilderness per la complessa e spettacolare pulizia dell’Alta Valle dell’Arzino.

«La green economy può trovare un terreno di crescita estremamente favorevole nel tessuto socioeconomico alpino», dice Vanda Bonardo, responsabile Alpi di Legambiente. «Sempre più significativo è il numero di piccolissime, piccole e medie imprese, spesso supportate da virtuose amministrazioni locali, in grado di introiettare la sfida ambientale come fattore competitivo e di coniugarla con i temi della responsabilità sociale d’impresa e della centralità della persona».